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S.A. 12 aprile 2011
Atleti disabili nel film di Gianni Tetti
I giovani partecipano al “Progetto Filippide”, che coniuga lo sport con l´integrazione sociale delle persone affette da autismo. Questa mattina la conferenza stampa di presentazione a Porto Torres
Atleti disabili nel film di Gianni Tetti

PORTO TORRES - Luca, Paolo, Daniele, Fabrizio, Massimiliano: sono i nomi di alcuni dei ragazzi protagonisti del film-documentario “Un passo dietro l’altro” di Gianni Tetti, presentato questa mattina (martedì) nella sala Giunta del Comune nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il regista sassarese, i responsabili del Progetto Filippide, il sindaco Beniamino Scarpa, l’assessore ai Servizi Sociali, Caterina Satta, l’assessore alla Cultura e allo Sport, Margherita Diana, e il presidente della Commissione Servizi Sociali, Pietro Satta. Il film sarà proiettato venerdì 15 aprile, alle 18, nella sala Filippo Canu.

I riflettori sono puntati sull’esperienza di vita dei giovani che partecipano al “Progetto Filippide”, un’iniziativa che attraverso l’allenamento e la preparazione alle competizioni sportive è riuscita a favorire in questi anni l’integrazione sociale delle persone affette da autismo. «Il seme del Progetto Filippide in Sardegna è partito proprio da Porto Torres – ha sottolineato durante la conferenza stampa il sindaco Beniamino Scarpa – e ora si sta diffondendo in altre comunità. Di questo siamo orgogliosi e dobbiamo ringraziare l’associazione che sta portando avanti il progetto, permettendo agli atleti di gareggiare in tutto il mondo assieme ai loro accompagnatori. Il film di Gianni Tetti ha già ricevuto diversi consensi. Sono sicuro che la risposta dei cittadini turritani sarà positiva». «Ho deciso di raccontare la storia dei ragazzi e il loro rapporto con gli accompagnatori subito dopo essere entrato in contatto con questa realtà.

L’Istituto etnografico della Sardegna – ha affermato il regista sassarese – ha finanziato il film e ho cominciato a seguire gli atleti non solo durante l’allenamento, ma a casa, a scuola e nelle altre attività quotidiane in cui erano impegnati. Le riprese dovevano inizialmente durare sei mesi, ma sono andate avanti per due anni: ci tenevo a raccontare nei dettagli una storia profondamente umana, senza trascurare i momenti più duri vissuti dai ragazzi e dalle famiglie ed esaltando quelli più belli e significativi». Venerdì sono previste anche due proiezioni riservate alle scuole: appuntamento nella sala Canu alle 9 per gli studenti del Liceo Scientifico, alle 11 per quelli dell’Istituto d’istruzione superiore “Mario Paglietti” e per le scuole medie.

Nella foto: il Sindaco Scarpa con i protagonisti del progetto



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