«Il presidente Cappellacci, dopo non aver speso una parola sui fondi Fas e su quelli per lo sviluppo dell’isola e delle opere collaterali, oggi sale sulla barricata e si scopre contrario alla presenza militare. Eppure, da quando ha vinto le elezioni, il tema delle servitù è sparito dall’agenda politica»
ALGHERO - «Le indiscrezioni di stampa sul possibile ritorno degli americani a La Maddalena non ci sorprendono. Negli ultimi due anni l’isola è stata abbandonata a sé stessa: i lavori di riconversione delle strutture non sono stati conclusi e siamo stati perfino ingannati sulle bonifiche. Il presidente Cappellacci, dopo non aver speso una parola sui fondi Fas e su quelli per lo sviluppo dell’isola e delle opere collaterali, oggi sale sulla barricata e si scopre contrario alla presenza militare. Eppure, da quando ha vinto le elezioni, il tema delle servitù è sparito dall’agenda politica».
Sono le prime dichiarazioni del capogruppo del Partito democratico in regione Mario Bruno, sul possibile ritorno della
Us Navy sull'Isola della Maddalena. «L’allarme invece è serio», dice Bruno. «Per anni abbiamo sostenuto la necessità che La Maddalena fosse restituita ai maddalenini e ai sardi, libera da gravami militari. Non si può negare che, in questi decenni, la presenza militare abbia portato anche ritorni economici, ma ha strangolato tutte le altre potenzialità di crescita economica e sociale dell’arcipelago. Rimaniamo convinti che uno sviluppo diverso per l’isola, basato sulle sue caratteristiche naturali in chiave turistica, sarebbe molto più conveniente e vantaggioso».
«Il G8 del 2009 doveva segnare un cambio di passo per l’economia maddalenina, con una forte spinta di investimenti nelle opere civili e in quelle di bonifica. Alla beffa del trasferimento del summit all’Aquila, condito anche dalle vicende della “cricca”, ora rischia di aggiungersi la rassegnazione e la mortificazione di ogni speranza di una vera rinascita della Maddalena. Le parole non bastano - sottolinea l'onorevole algherese - occorre invece moltiplicare gli sforzi e pretendere dal governo le risorse che diano l’avvio allo sviluppo economico che l’isola e i maddalenini meritano dopo aver “servito” lo Stato negli scorsi decenni. Nessuno può imporre scelte alla Sardegna - conclude mario Bruno - però il presidente Cappellacci dimostri con la sua azione politica, troppo spesso caratterizzata da silenzi e distrazioni, che crede davvero in un futuro diverso per l’arcipelago».