S.A.
31 marzo 2011
Regione pronta ad accogliere 1400 profughi
Queste le cifre emerse nell´incontro di mercoledì tra il ministro Maroni e il vicepresidente La Spisa. Cappellacci ha ribadito la disponibilità ma l´urgenza di istituire una cabina di regia nazionale e regionale
CAGLIARI - «Secondo quanto previsto dal Ministero dovrebbero arrivare in Sardegna circa 1.400 profughi. La Sardegna attraverso la posizione della Regione e quella delle comunità locali ribadisce la propria sincera disponibilità a condividere la responsabilità, in solido con le altre regioni, di fronte ad una emergenza così grave, ma il Governo deve assicurare una chiara comunicazione sulle dimensioni reali del problema. E’ evidente la diversità delle scelte a seconda che si tratti di profughi richiedenti asilo o invece di migranti da identificare individualmente ed eventualmente rimpatriare ai paesi d’origine».
E’ quanto sottolineato mercoledì nel corso dell’incontro con il Ministro Maroni, dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che, in rappresentanza del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha partecipato al tavolo tra regioni, enti locali e Governo centrale, sulla situazione dei migranti arrivati in Italia e dei profughi richiedenti asilo che si prevede arrivino in gran numero nei prossimi giorni. «Confermiamo la nostra disponibilità a favorire l’allestimento di Centri di accoglienza dei rifugiati richiedenti asilo (CARA) per far fronte all’emergenza – ha ribadito il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - tenendo conto però dei criteri di proporzionalità con la popolazione residente e di invarianza rispetto alla spesa regionale e locale. Insieme agli presidenti di regione abbiamo concordato la disponibilità ad un’azione politica forte nei confronti dell’Europa e sul fatto che il fondo straordinario statale debba coprire le spese».
Sugli altri punti al centro della discussione, il vice presidente, Giorgio La Spisa, ha confermato la piena disponibilità della Regione Sardegna a seguire le linee concordate con le altre regioni.
«Occorre un pronunciamento univoco del Governo e delle autonomie regionali e locali rispetto al dovere di solidarietà di fronte all’emergenza – ha rimarcato – deve essere applicata rigorosamente la legge, soprattutto per quanto riguarda la distinzione tra rifugiati e clandestini. L’individuazione delle aree deve essere fatta con criteri certi e condivisi con le comunità locali e occorre particolare attenzione alla specificità dei minori non accompagnati, che devono essere ospitati in strutture adeguate, con la preferenza per le case famiglia. E’ opportuno seguire questo percorso attraverso una cabina di regia a livello nazionale e regionale per garantire un’intesa sulle decisioni da assumere, anche perché il tempo può essere lungo».
Nella foto: Cappellacci e La Spisa
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