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S.A. 4 marzo 2011
Caccia in deroga: condanna dell'Ue
Dopo la condanna della Sardegna da parte della Corte UE, la Lipu avverte che il sistema deroghe è fallito: chiesto l´intervento del Governo contro la legge sarda
Caccia in deroga: condanna dell'Ue

CAGLIARI - «Dall'Europa giunge un nuovo pesante colpo al sistema italiano delle deroghe di caccia, il cui fallimento è ormai palese e completo». Lo afferma la Lipu-BirdLife Italia all'indomani della sentenza con cui la Corte di Giustizia europea ha condannato la Regione Sardegna per aver concesso deroghe in modo difforme da quanto previsto dalla direttiva Uccelli.

«E' molto importante analizzare il merito della sentenza della Corte di Strasburgo - sottolinea la Lipu - che ha condannato la Regione Sardegna per aver concesso deroghe a cacciare specie non cacciabili non solo senza aver indicato l'entità dei danni alle colture che gli uccelli (nella fattispecie cormorani) avrebbero provocato, ma anche senza aver preso in esame le possibili soluzioni alternative all'abbattimento degli uccelli, come invece rigidamente richiesto dalla direttiva comunitaria».

Si tratta allora di un nuovo caso-scuola, perché la deroga messa in atto dalla Sardegna e duramente condannata dalla Corte è una prassi utilizzata in molte altre regioni italiane: si grida genericamente al danno ma non lo si individua né quantifica, e soprattutto si ignora completamente che possono esistere soluzioni ben più efficaci dell'abbattimento degli animali. «La ragione di questo atteggiamento è semplice - prosegue la Lipu - le deroghe, come la Corte di Giustizia ha esplicitamente affermato, sono solo un espediente per consentire la caccia ordinaria a specie non cacciabili, attraverso la strumentalizzazione della questione dei danni».

Il risultato è, questo sì, un triplo danno: alle colture, che nel caso siano realmente danneggiate non ottengono alcuna risposta adeguata; alla fauna, che viene abbattuta illegittimamente; e al diritto, con ripetute infrazioni e condanne del nostro Paese. E potrebbe aggiungersene un quarto: perché la situazione italiana delle deroghe e della caccia in generale è tale che appare sempre più prossima la mannaia delle sanzioni economiche, a discapito di tutti i cittadini.

«E' giunto il momento di dire basta ai trucchetti di quel mondo venatorio che continua a premere perché si violino le regole e si cacci più di quanto è possibile. Il Governo intervenga, a cominciare dall'impugnazione dalla nuova truffa in vista proprio nella Regione Sardegna, dove è stata approvata una legge sulle deroghe clamorosamente illegittima, perché priva della previsione del parere Ispra. Una legge che, nel bizzarro progetto di qualcuno - conclude la Lipu - dovrebbe addirittura consentire, magari per danni all'agricoltura, la caccia ai tordi a febbraio, per i quali invece l'attività venatoria deve aver termine entro e non oltre il mese di dicembre».



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