A.B.
28 febbraio 2011
Buoncamino, corso Alfabetizzazione Informatica
L’iniziativa nel carcere cagliaritano, è curata gratuitamente da Susanna Lenzu, dell’azienda Iuniperus. La finalità consiste nell’arricchimento del loro percorso riabilitativo con conoscenze informatiche di base utili per facilitare il processo di integrazione o l'ingresso nel mondo del lavoro
CAGLIARI - E’ iniziata l’era digitale per un gruppo di detenuti di Buoncammino. L’iniziativa, curata gratuitamente da Susanna Lenzu dell’azienda Iuniperus srl, consentirà di far conoscere i segreti dell’“Ict” ad un primo nucleo di allievi privati della libertà. Promosso dalla Direzione della Casa Circondariale cagliaritana, con il sostegno dell’area educativo-trattamentale e di quella della sicurezza, il progetto delinea un percorso di alfabetizzazione informatica per la divulgazione e diffusione delle nuove tecnologie pensato e calibrato per soggetti socialmente svantaggiati. La finalità consiste nell’arricchimento del loro percorso riabilitativo con conoscenze informatiche di base utili per facilitare il processo di integrazione o l'ingresso nel mondo del lavoro.
«Una buona notizia, un’ottima prassi nonché – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha appreso in carcere dell’avvio della nuova iniziativa – un esempio da imitare. Testimonia infatti la volontà delle giovani aziende sarde di guardare alla realtà in cui operano non solo per conseguire un risultato economico ma anche per contribuire a migliorare la qualità della vita di tutti. Per la nostra associazione una particolare soddisfazione perché l’idea del progetto è nata proprio da un colloquio con i titolari della Iuniperus che opera nell’area del Parco Scientifico Tecnologico di Pula».
«Offrire ai detenuti l’opportunità di entrare in contatto con le tecnologie informatiche e di apprenderne l’uso significa – sottolinea Caligaris – far acquisire un livello di preparazione e autonomia utili per un eventuale occasione di lavoro». Il corso, destinato nella prima fase sperimentale a una decina di detenuti, si articola in sei moduli per un totale di quaranta ore.
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