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Red 24 febbraio 2011
Significante 2011: l´ultima fatica di Sergio Atzeni
Sarà “Bellas Mariposas” l’opera proposta venerdì prossimo 25 febbraio alle 21,00 al Palazzo Baronale di Sorso, nella rassegna di spettacolo tra parola e musica diretta da Andrea Congia e organizzata da Figli d’Arte Medas
Significante 2011: l´ultima fatica di Sergio Atzeni

SORSO - Sarà “Bellas Mariposas”, l’ultimo (e mai in realtà portato a termine) racconto scritto nel 1995 da Sergio Atzeni, l’opera proposta venerdì prossimo 25 febbraio alle 21,00 al Palazzo Baronale di Sorso da “Significante 2011”, rassegna di spettacolo tra parola e musica diretta da Andrea Congia e organizzata da Figli d’Arte Medas, Cooperativa Musica Sardegna e MabTeatro, in collaborazione con Associazione Culturale Artècrazia, Associazione Culturale Cicitu Masala e Associazione Culturale Industriarte.

I brani tratti da “Bellas Mariposas” saranno letti da Noemi Medas, voce recitante, mentre l’accompagnamento sarà curato ancora una volta da Baska (Andrea Congia, chitarra classica; Arrogalla, live electronics; Massimo Loriga, sax, sulitu, trunfa, armonica, flauto traverso). Lo spettacolo sarà replicato sabato 26 febbraio alle 18,30 a Guasila (Teatro Montegranatico) e domenica 27 febbraio sempre alle 18,30 a Cagliari (Teatro Club).

In “Bellas Mariposas” Sergio Azteni racconta la storia di due fanciulle nel contesto degradato di Cagliari. A metà strada tra realtà e invenzione, le ragazze desiderano volare, come farfalle, nell’azzurro del futuro, alla ricerca del riscatto sociale. Singolare l’approccio linguistico del racconto: oltre all’italiano è dato ampio spazio al sardo campidanese, nella varietà parlata nelle periferie urbane del capoluogo sardo.

Sergio Atzeni nasce a Capoterra nel 1952, ma presto si trasferisce a Cagliari dove trascorre infanzia e l'adolescenza. Durante gli anni giovanili inizia a dedicarsi a scritti giornalistici, pubblicati su svariati quotidiani sardi. Trova un lavoro stabile all’Enel, ma nel 1986 lo lascia e parte per l'Europa. In seguito si trasferisce a Torino, dove scrive i suoi romanzi più importanti: L'apologo del giudice bandito, Il figlio di Bakunìn, Passavamo sulla terra leggeri e Il quinto passo è l'addio. Passavamo sulla terra leggeri è considerato la sua opera migliore. Nei suoi romanzi combina spesso l’italiano e il sardo. Era solito dire: «Sono sardo, quindi europeo». È morto tra le acque dell’isola di Carloforte il 6 settembre 1995.



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