Red
31 gennaio 2005
Il ricordo di un amico
Con una lettera il Sig. Romano Papa ricorda gli amici scomparsi negli ultimi mesi: Luciano Musu e Paolo Mannazzu
ALGHERO - «Con notevole ritardo ho appreso della scomparsa inaspettata di Luciano Musu, così tardivamente da considerarmi ormai fuori tempo per poterlo ricordare con uno scritto. Ma non è venuta comunque mai meno l’intenzione di farlo non appena sarebbe stato possibile riordinare una qualche testimonianza dei tanti momenti trascorsi insieme: fin da quando ci conoscemmo nel 1973. Fu infatti allora che col Maestro Vittorio Nannarelli venne stabilito un rapporto musicale a tre: io adattavo dei testi alle musiche del Maestro Nannarelli e la voce meravigliosa di Luciano completava artisticamente l’insieme, ricamandolo di pura melodia nelle tante occasioni dei suoi attesi e piacevoli concerti.
Forse l’ultimo periodo che ci vide ancora collaborare insieme risale al 1999, quando -con la ricorrenza del 20° anniversario della scomparsa del Maestro Nannarelli- si concordò di ricordarlo al Teatro Civico con un meritato e nutrito Memorial, ma… le varie disfunzioni burocratiche di sempre riuscirono a farci saltare la manifestazione tra lo sconforto più profondo. Pensammo di rinviare il tutto ad una successiva occasione, ma ancora altri “bastoni” si frapposero fra i nostri intenti ed il dovuto e giusto tributo da concedere ad un grande musicista, che per la musica algherese aveva fatto di tutto e di più, restò solo nelle intenzioni.
Un grande e validissimo artista Luciano Musu! Personalmente gli ho sempre dimostrato totale apprezzamento e il mio pensiero va a conservare intatte la sua sempre totale disponibilità e la leale amicizia delle tante occasioni.
Come dolorosa è stata la scomparsa di Luciano, tanto mi ha colpito quella di Paolo Mannazzu, un personaggio che di fama conoscevo fin dagli anni ’80 per le sue qualità di raffinato oratore e corretto politico verso tutto e tutti. L’occasione di conoscerlo da vicino mi fu data quando lo contattai per conto della mai dimenticata Radio Sigma, e parimenti mai dimenticherò il caro Antonio Soggiu e lo staff tutto. Eravamo agli inizi degli anni ’90 e allora Paolo svolgeva l’incarico di Assessore comunale. Mi sorprese subito il fatto che avesse scelto l’Officina comunale per il disbrigo del suo incarico, contrariamente alla norma che vedeva e vede i personaggi politici correre sempre alle “poltrone” ubicate nei più confortevoli siti. Lo trovai indaffarato con il proposito di portare a termine la cosiddetta “bretella del Carmine”: quanto meno per ovviare all’imbuto viario di Via Vittorio Emanuele causato da una mancata e mai realizzata circonvallazione ad Alghero. Mi sorprese di poi la richiesta di esporre i miei pareri, quelli di “un uomo del vicolo”, e l’attenzione prestatami. Lo spronai (ma non ce n’era necessità) a proseguire nei suoi intenti e da allora i nostri contatti divennero sempre più frequenti e cordiali, anche perché c’era di mezzo una grande passione per la musica che ci accomunava.
Dal momento che a Radio Sigma di già avevo l’onore di ospitare Alfonsino Ibba, altro magnifico personaggio e fraterno amico, proposi a Paolo di arricchire ulteriormente il palinsesto con la sua presenza. Accettò con vero entusiasmo e alle sue auliche “passeggiate” sulle problematiche di Alghero soggiunse e rivelò anche la sua profonda conoscenza musicale, con tanto di testimonianze discografiche che recava sempre con sé quando si trasmetteva.
Un giorno mi chiese di conoscere qualcosa della mia produzione musicale (che devo alle magistrali lezioni di composizione del Maestro Nannarelli) e fu così che gli regalai spartito e testo di una canzone napoletana che avevo composto da poco: “Chill’ammore antico”. Quell’amore antico, così come è la vera e grandiosa amicizia che unisce gli uomini di buona volontà e che mi ha dato l’opportunità di conoscere nel tempo tanti amici di levatura speciale, che ritengo essere la vera ricchezza della mia vita».
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