M.V.
20 gennaio 2011
No alla caccia nell´isola a Febbraio
L´azione legale è stata intrapresa dalle associazioni Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia e Gruppo d’Intervento Giuridico, che intendono evitare l´ennesima inutile strage
ALGHERO - Le associazioni ecologiste sono sul piede di guerra e con un deciso comunicato stampa argomentano il loro pieno dissenso nei confronti della nuova legge regionale appena varata. «Com’era prevedibile - inizia così il documento di denuncia - una maggioranza consiliare attenta ai "veri" problemi della Sardegna ha dimostrato di che pasta è fatta approvando la proposta di legge n. 237/A del 9 dicembre 2010, predisposta dalla brillante"mente giuridica" dell’on. Giulio Steri (U.D.C.), già Assessore regionale della sanità, avvocato dello Stato nonché fedele e stretto collaboratore del leader sardo della formazione centrista Giorgio Oppi, attuale Assessore regionale della difesa dell’ambiente».
Si tratta quindi della legge regionale 19 gennaio 2011 (non ancora pubblicata sul B.U.R.A.S.) che è stata approvata con 49 voti favorevoli (P.d.L., P.S.d’Az., U.D.C., Riformatori), 4 contrari (Comunisti – Sinistra Sarda – RossoMori) e 18 astenuti (P.D., I.d.V.). Gli ecologisti accusano i legislatori regionali di impegnarsi solamente su argomenti marginali alla realtà sociale sarda, piuttosto che tentare di risollevare le condizioni socio-economiche dell'isola.
«Consentiranno ai cacciatori sardi (circa 50 mila) - riprende il comunicato - di sparacchiare a tordi e a chissà che altri pennuti nel mese di febbraio. Evidentemente per tali legislatori non c’è nulla di più importante. La proposta di legge n. 237/A del 9 dicembre 2010, presentata insieme al cacciatore on. Mario Diana (P.d.L.), ha avuto una corsia preferenziale presso la Commissione consiliare competente “agricoltura” ed è stata iscritta all’ordine del giorno dell’Aula consiliare il 19 gennaio 2011. Relatore un altro cacciatore, l’on. Sisinnio Piras (P.d.L.), già noto per vicende extra-consiliari».
Secondo i firmatari della denuncia, il punto di svolta sta proprio nel fatto che la legge approvata non prevede il parere dell’I.S.P.R.A. (già I.N.F.S.), l’Istituto tecnico-scientifico nazionale competente per legge, ma solo di un comitato di esperti nominati dalla Giunta regionale, vista l’inesistenza dell’Istituto regionale per la fauna selvatica. «E’ una palese violazione della legge nazionale n. 157/1992 (art. 19 bis), specifica attuazione delle direttive comunitarie in materia. Men che meno sono chiare le “indagini scientifiche” in base a cui si dovrebbe dar corso alla caccia in deroga, né le “piccole quantità” di uccelli abbattibili».
Dopo aver richiamato invano l'attenzione dei consiglieri regionali le associazioni ecologiste partiranno al contrattacco usando tutte le opportune azioni di contrasto in campo giuridico in sede nazionale e comunitaria finalizzate a bloccare – come sistematicamente avvenuto più volte nel recente passato – una strage di avifauna selvatica contro leggi e ogni buon senso.
|