Alberto Bamonti
12 gennaio 2011
L’era della nuova politica è per i giovani
Da tempo ci si rende conto dell’esigenza di avere una nuova classe di dirigenti ad ispirazione cristiana nella vita politica del nostro territorio
![L’era della nuova politica è per i giovani](https://www.alguer.it/img/consiglio-comunale-1234566.jpg)
ALGHERO - Abbiamo afferrato oramai da tempo l’appello da parte del Papa a rendere “nobile la politica”, forse non a caso tale appello sopraggiunge per far si che i politici “reggenti” attuali, smuovano le acque e abbiano il coraggio di prendere decisioni per una politica meno avida di danaro, più efficace verso i deboli, per una società più giusta, più solidale, capace di crescere equamente senza più smoderati divari economici tra la gente. Neppure si riesce a non dar rilievo come anche il Presidente della repubblica Giorgio Napoletano, nel suo discorso di fine anno, abbia espresso la preoccupazione per il malessere diffuso tra i giovani e per un distacco ormai allarmante tra la politica, tra le stesse istituzioni democratiche la società e le forze sociali, nonché delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito e della ricchezza e l’aspetto che riguarda la disoccupazione. Da tempo ci si rende conto dell’esigenza di avere una nuova classe di dirigenti ad ispirazione cristiana nella vita politica del nostro territorio, che possa farsi garante dei pregi di quel popolo cristiano che detiene la più ricca riserva di moralità, onestà e solidarietà in tutto il nostro paese.
Vi è forte necessità di avere la certezza del politico che difenda i valori ad ispirazione cristiana, che si impegni nella vita politica locale, avendo il coraggio di mettersi in gioco da solo, con grande impegno sociale, in unione costante con la sua base, avviando un vero cambiamento ispirato alla solidarietà umana. Un politico che sappia spingersi attivamente in questioni che riguardano direttamente i problemi della famiglia e della vergognosa questione della disoccupazione giovanile; piaga oramai incontrastata da parte dei politici del nostro tempo. In questo nostro caratteristico lasso storico di profonda crisi, si ascolta da più parti l’invito ad un maggior impegno proprio dei giovani nella politica. Si sentono continuamente slogan, che rivendicano il ricambio generazionale della classe dirigente, con la consapevolezza abbastanza evidente (forse), che la classe dirigente attuale sia percepita dalla base come più impegnata a garantire gli interessi, più o meno leciti di chi è al potere piuttosto che occuparsi dei problemi dei cittadini e di quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza di lavoro, e quindi con l’ansia per il futuro incerto.
Tutto ciò premesso tuttavia, è anche opinione consolidata che, non sarà un semplice turnover di potere basato su puri criteri anagrafici (forse), a risolvere le problematiche del nostro tempo. La paura di essere manipolati dai Big, non puo’ esimerci da responsabilità che sono proprie della nostra generazione. È falso etichettare i giovani come generazione dell’anti-politica. La verità è che i giovani chiedono da oramai troppo tempo la possibilità di poter offrire il loro entusiasmo e le loro idee per avviare finalmente il cambiamento, e portare la politica al passo con la società. I giovani hanno il coraggio di mettersi in gioco, e di dare il proprio contributo alla politica, reso fino ad oggi con grande fervore, sacrificio e semplicità.
I ragazzi di oggi che cercano di far politica, non pensano ad essa come l’occasione di carriera e guadagno, ma al contrario competono per arrivare non solo ad avere il consenso, ma anche la conquista del riguardo e della stima di chi gli ha votato. La nuova classe dirigente, possibilmente augurandosi essere formata da giovani, deve operare affinché il politico possa ritornare ad essere il diretto operaio dei cittadini, non deve essere colui che getta fumo propagandistico, ma colui che possa rappresentare propriamente qualcosa di nuovo che possa veramente arricchire il territorio, lavorando per la gente con dignità, onestà e concretezza, lasciandosi alle spalle l’avidità di salvaguardarsi esclusivamente l’incarico di feudo solo per questioni di guadagno personale. La Generazione dei giovani di oggi è pronta e si offre da subito per dare il proprio contributo alla politica e al proprio territorio, al fine di non far degenerare la oramai drammatica, inaccettabile e forse perfino pericolosa disoccupazione locale.
Foto d'archivio
|