Red
27 dicembre 2010
Bentzon in mostra all’ex Convento francescano di Ittiri
La mostra è stata allestita con la collaborazione del Museo Nazionale di Danimarca che ha messo a disposizione le foto. Potrà essere visitata fino al 4 gennaio 2011, tutti i giorni dalle 18,30 alle 21,30
ITTIRI - Nell’ambito delle attività collaterali organizzate in occasione della ventesima edizione di Ittiritmi, il festival internazionale di musica etnica e world music che si tiene ogni anno ad Ittiri nel mese di Agosto, prosegue nei locali dell’ex Convento di Via Sassari la mostra realizzata dall’Associazione Iscandula di Cagliari e basata sui documenti e i materiali che l’antropologo danese Andreas Fridolin Weis Bentzon raccolse in Sardegna nel corso delle sue ricerche sulla musica tradizionale dell’isola, dove approdò a più riprese fra il 1952 e il 1969.
Si intitola “Nimbus”, dalla marca della motocicletta con la quale lo studioso danese all’epoca ventunenne sbarcò in Sardegna, nel dicembre del 1957, dopo aver attraversato mezza Europa viaggiando da Copenaghen per la sua prima ricerca sul campo. Era una vecchia moto di seconda mano, comprata con i soldi guadagnati suonando nella jazz band del fratello, la “Adrian Bentzon’s Jazz Band”. Una moto con sidecar, di cui però il giovane Andreas aveva rimpiazzato l’abitacolo con una grossa cassa di legno dove stipare i bagagli e le attrezzature indispensabili per le sue ricerche, compresa una “Rolleicord”, la macchina fotografica con cui scattò le immagini che ora Iscandula mette in mostra in una serie di circa ottanta fotografie di cui parecchie in formato 150 cm. X 150 e altre in formato “ridotto” di cm. 50x50 e degli estratti dal diario personale di Bentzon dove vengono raccontate le peripezie vissute con i suonatori per poter fare le registrazioni e la ricerca.
Questi documenti sono anche contenuti in un libro fotografico (catalogo) che porta lo stesso nome e dove, grazie alla sensibile e appassionata opera del Bentzon, possono essere rivissuti momenti di grande emozione con le immagini di: case, villaggi, suonatori di launeddas, le maschere del carnevale barbaricino, le donne che lavano i panni al fiume o mentre lavorano la farina e il pane. Le foto e i documenti sono stati ritrovati da Dante Olianas, patron di Iscandula, nel Museo Nazionale di Danimarca, nell’Archivio della Biblioteca Reale di Copenaghen e presso parenti e amici del Bentzon. A corredo delle immagini, tutte in bianco e nero, la mostra propone una serie di curiose didascalie originali (tradotte in italiano e in inglese) che lo stesso Bentzon usava allegare al negativo.
Martedì 28 dicembre alle ore 20, la mostra sarà arricchita da un convegno
di approfondimento storico dal titolo “Launeddas, la musica dei sardi” che si terrà negli stessi locali dell’ex Convento di Via Sassari, con la partecipazione di Dante Olianas, dell’etnomusicologo Angelo Pisanu, del sindaco di Ittiri Tonino Orani e del presidente della Pro Loco Alessandro Tavera. Durante la serata ci saranno inoltre gli interventi musicali alle launeddas dell’artista locale Vanni Chessa.
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