ALGHERO - Al via nella giornata di martedì nel Tribunale di Alghero, dopo numerosi rinvii dovuti alle difficoltà di reperire alcuni dei numerosi imputati, il processo denominato "Chessa Giuseppe + 39", leggasi "Monte Ricciu", che vede imputato l'amministratore della Monte Ricciu Srl, una trentina di acquirenti, alcuni dirigenti dell'Ufficio tecnico Comunale e parecchi tecnici. Per tutti l'accusa è, a vario titolo, di concorso in lottizzazione abusiva, in spregio alle regole. Il Giudice Monocratico, la dott.ssa Castagna, ha sentito i primi 2 testi (sugli 8 indicati dall'accusa), prima di rinviare la seduta.

Le accuse. Tanti gli imputati per quello che le cronache del tempo avevano battezzato come "l'Alghero 2", una vera e propria lottizzazione di proporzioni enormi in barba alle prescrizioni vigenti sui terreni classificati zone E. Quelle parti del territorio, cioè, destinate ad usi agricoli, compresi gli edifici, le attrezzature e gli impianti connessi al settore agro-pastorale e a quello della pesca e alla valorizzazione dei loro prodotti. Non proprio, dunque, quello che è successo a Monte Ricciu (e in molte altre zone di Alghero), dove ville e villette, edificate a fini residenziali, sono spuntate come funghi, in una zona ovviamente priva di infrastrutture e in cui non sono previste opere di urbanizzazione.

Per l'amministratore della Monte Ricciu Srl, l'accusa è di aver frazionato e venduto i terreni agricoli che per il numero dei lotti e
le condizioni degli acquirenti (che esercitavano professioni non coese
con l'utilizzo agricolo) denunciavano in modo non equivoco le
destinazioni a scopo edificatorio. Agli acquirenti è contestata la realizzazione dei fabbricati e la successiva modifica delle destinazioni d'uso. Coinvolti anche i dirigenti che si sono succeduti nel tempo nel settore edilizia privata del comune: Carlo Lollai, Francesco Loi, Bruno Antonio Merella, Vittoria Loddoni e Antonio Era.

Rischio prescrizione. Tutte le violazioni accertate e inserite nei fascicoli in mano alla Procura vanno dal 2001 al dicembre 2006 e sono a rischio prescrizione, considerando che si tratta di reati contravvenzionali la cui prescrizione è in 5 anni. Una situazione al limite del paradossale, considerando che per evitare l'incombere della prescrizione il processo dovrebbe chiudersi al massimo nel dicembre 2011, aggravata dal colpo mortale inflitto alla giustizia dal drastico ridimensionamento che ha investito la sezione di Alghero del Tribunale di Sassari (ridotte le presenze del Giudice Monocratico a 1 al mese contro le 6/8 del passato). Il processo così, è stato rinviato addirittura al marzo del 2011, e per sentire gli stessi due testimoni.

Sanzione accessoria all'accertamento del reato è la confisca dei fabbricati e la conseguente acquisizione degli immobili al patrimonio comunale. Sarà altresì importante capire come si comporterà il Comune di Alghero, nella persona del Sindaco, posto che la Procura avrebbe erroneamente indicato come persona offesa il sindaco pro-tempore del comune di Sassari, non notificando di fatto, alcun atto a Sant'Anna. In conseguenza dell'errore il Comune di Alghero non si è potuto costituire parte civile. Atto che potrebbe facilmente essere rinnovato nella prossima udienza.