Red
5 novembre 2010
Tagli disabili: mozione Bruno-Espa
«I diritti delle persone disabili non devono essere sacrificati in virtù di un calcolo puramente economico», precisano i due esponenti politici del partito democratico, da sempre impegnati a difesa della Legge 162
CAGLIARI - «I diritti delle persone disabili non devono essere sacrificati in virtù di un calcolo puramente economico. Siamo consapevoli che la spesa non può essere infinita ma qualunque cambiamento deve essere sperimentato per non creare dolorosi e reali danni alle persone con disabilità e alle loro famiglie».
Lo hanno affermato i consiglieri del Pd Marco Espa e Mario Bruno dopo la presentazione in consiglio regionale della mozione, primo firmatario Marco Espa (Pd) e firmata da 27 consiglieri dell’opposizione, in cui si chiede alla giunta regionale di modificare i criteri per la predisposizione e l’erogazione dei finanziamenti per l’accesso ai progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave.
Con una delibera di giunta del 18 ottobre, infatti, sono stati modificati i criteri per l’erogazione dei finanziamenti in senso restrittivo, sottolineano da Pd. «I nuovi criteri previsti dall’esecutivo – hanno detto Bruno ed Espa – tagliano di fatto ogni singolo progetto per un ammontare di 25 milioni di euro su un budget di 116 milioni, somma prevista nell’esercizio precedente».
«Una decisione inaccettabile, la giunta anziché decidere nuovi criteri penalizzanti dovrebbe rendere conto dei controlli rigorosi, previsti dalla legge, che avrebbe dovuto effettuare sui eventuali “abusivi” che usufruiscono dei benefici e, semmai, recuperare risorse tagliando gli sprechi nella sanità».
La mozione presentata stamattina impegna la giunta regionale a salvaguardare il livello essenziale di assistenza sociale, raggiunto in 10 anni di ottima applicazione della legge n. 162, e a proporre con una legge specifica, o con la prossima Finanziaria, uno stanziamento di 25 milioni di euro con l’obiettivo di mantenere il livello di assistenza dello scorso anno pari a oltre 116 milioni di euro.
Nella foto: Marco Espa e Mario Bruno
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