A.B.
4 novembre 2010
Legge 162: «Nessun taglio e maggiore attenzione alla spesa»
Antonello Liori, assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza sociale, ha commentato la contestazione di alcune associazioni di disabili
CAGLIARI - «Non si tratta di “distruggere un modello virtuoso”, che anno dopo anno vede aumentare di migliaia le domande di contributo, rendendone difficile l’applicazione. È, invece, il ruolo del buon amministratore che impone di prestare la giusta attenzione a non far crescere la spesa in maniera incontrollata, soprattutto in presenza di un rigoroso “Piano di rientro” imposto dallo Stato». Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza sociale Antonello Liori, in risposta alle contestazioni di alcune associazioni dei disabili sulle modifiche per l'erogazione dei finanziamenti relativi alla Legge 162 che, all'interno del “Fondo per la non autosufficienza”, riguarda i piani personalizzati in favore di persone con grave disabilità.
«Ciò nonostante, non è avvenuto alcun taglio. Infatti, la Finanziaria ha previsto il medesimo stanziamento di partenza dell’anno precedente – ha proseguito l'assessore Liori –. I venticinquemilioni che mancherebbero, ed utilizzati per i piani del 2010, scaturirono dai residui di altri capitoli del bilancio e da una decisione del Consiglio Regionale con un’apposita legge. Condizioni non necessariamente riverificabili ogni anno. È bene anche ricordare che i 91,5milioni di euro stanziati quest’anno sono comunque superiori alla cifra messa a disposizione per la 162 nell’ultimo anno della Giunta Regionale Soru: 64,8milioni di euro. I punteggi dei piani vengono attribuiti attraverso due schede (salute e sociale) e sono stati parametrati tenendo conto soprattutto del fabbisogno assistenziale delle famiglie. Così, per esempio, sono scaturiti maggiori punteggi per famiglie con almeno due disabili nel nucleo oppure minori per quelle all’interno delle quali è presente un familiare che usufruisce dei permessi legati alla legge 104. La “scheda salute”, che attribuisce il 50percento del punteggio, è stata affidata alla compilazione di un medico per ovvii motivi di responsabilità e competenza, trattandosi di valutazioni di carattere prevalentemente sanitario. Inoltre, l’obbligo della visita medica potrebbe rappresentare anche un deterrente per coloro che non hanno i requisiti minimi per la presentazione del piano».
«Per quanto riguarda il reddito, non bisogna dimenticare che si tratta di 8mila euro di reddito “Isee”, indicatore della situazione economica familiare, che corrisponde ad un reddito effettivo almeno superiore al doppio – ha concluso l'assessore Liori –. In tema di controlli, sono già state inviate precise indicazioni ad Asl e Comuni per procedere ad alcune verifiche. Per esempio, gli Enti locali devono già relazionare su trecento casi di bambini in età scolare che in maniera anomala hanno un carico assistenziale di ventiquattro ore. Infine, il diritto di accesso ai bambini fino ai tre anni non è assolutamente negato, bensì è affidato alla valutazione del medico».
Nella foto: Antonello Liori, assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza Sociale
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