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S.A. 29 ottobre 2010
"Il nostro Gramsci, 120 anni e non li dimostra"
Un´iniziativa culturale e politica per ricordare il filosofo sardo. Presenti Claudia Lombardo, Renato Soru, alcuni presidenti di provincia e consiglieri regionali, tra cui l´algherese Carlo Sechi


ROMA - Il 25 e 26 ottobre si è svolta a Roma, organizzata dal gruppo regionale Comunisti, Sinistra sarda, Rossomori, e dalle associazioni Casa natale di Ales e Casa museo di Ghilarza, una iniziativa culturale e politica per ricordare la figura ed il pensiero Antonio Gramsci. Una sorta di preludio alle celebrazioni del prossimo gennaio in occasione del 120esimo anniversario della sua nascita.

Ha introdotto il tema e portato i saluti il Presidente del Consiglio regionale On. Claudia Lombardo, che ha annoverato Gramsci tra i massimi pensatori e filosofi del mondo, non ascrivibile solamente a un partito o a una ideologia. Il giorno 25 ottobre, presso il Teatro Nuovo Colosseo, si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Gramsci: sardo, intellettuale globale”, a cui hanno partecipato Graziano Milia, Presidente della Provincia di Cagliari, Massimiliano De Seneen, Presidente della Provincia di Oristano e i consiglieri regionali Attilio Dedoni, Radhouan Ben Amara, Carlo Sechi e Massimo Zedda. Gli interventi sono stati coordinati da Andrea Deffenu, costituzionalista dell’Università di Cagliari.

A seguire si è svolto lo spettacolo “Gramsci Bartòk”- Dialogo in contrappunto di Giorgio Baratta, con le voci di Clara Muras e Mario Faticoni, accompagnati al pianoforte da Silvia Corda. Il giorno 26 ottobre, Fausto Bertinotti e Renato Soru, coordinati dalla giornalista Francesca Ortalli, hanno discusso il tema della “Questione meridionale”, alla luce del pensiero politico di Antonio Gramsci. E’ stato un interessante faccia a faccia, che ha affrontato la terribile complessità del mondo alla luce delle drammatiche crisi che attanagliano, non solo la Sardegna ma l’Italia intera. In Sardegna la protesta del mondo agro-pastorale, in questi giorni, e le mille vertenze industriali. L’ex presidente della Camera punta dritto come un treno sul lavoro: «E’ quello che oggi serve per favorire la massima competitività delle merci: il lavoro è ridotto al costo del lavoro. E la fabbrica - sottolinea Bertinotti - è una macchina da guerra, organizzata in maniera autoritaria al suo interno».

L’ex presidente della Sardegna conferma le parole dell’ex leader di Rifondazione comunista: «I lavoratori, da protagonisti sono diventati oggetti». Ma cambia subito rotta sulla questione meridionale e punta sulla relazione Nord-Sud ormai sull’agenda nera della politica italiana. «Quanto dei nostri problemi sono colpe nostre e quanto non appartengono all’affidamento di soluzioni che ci sono state prospettate?» si chiede Soru. «Odio gli indifferenti», «Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza», «Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo»: sono le risposte di Antonio Gramsci.

Nella foto: Carlo Sechi durante la manifestazione
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