Red
5 gennaio 2005
Artscuola, mostra di Caterina Lai
Forme modellate nella creta da mani che conservano il sapere di un’arte antica e fremente di energia, i “licuccos” sono ciottoli della memoria, trottole di un tempo che ruota nel continuo riaffiorare di un vissuto diventato linguaggio della contemporaneità
ALGHERO - Nell’ambito del progetto “Artscuola” la Sezione Artistica dell’Istituto di Istruzione Superiore Giuseppe Manno ha promosso una serie di incontri con artisti e allievi della scuola aperti a tutta la cittadinanza con l’intento di avvicinare giovani e meno giovani all’arte contemporanea.
Apre la rassegna l’artista cagliaritana Caterina Lai, docente del Liceo artistico di Cagliari. Abile scultrice, nativa di Dorgali, vive da anni nel capoluogo isolano dedicandosi alla lavorazione artistica della ceramica che modula in forme leggere e armoniose e che affondano le radici nel patrimonio culturale dell’isola sia per tecnica che per interpretazione semantica.
Nel segno della leggerezza e del frammento si ordinano, in apparente casualità, i “licuccos” di Caterina Lai.
Forme modellate nella creta da mani che conservano il sapere di un’arte antica e fremente di energia, i “licuccos” sono ciottoli della memoria, trottole di un tempo che ruota nel continuo riaffiorare di un vissuto diventato linguaggio della contemporaneità. Sono, nella visione di Caterina Lai, i reperti di un racconto privato e collettivo, di una poetica dell’oggetto minimale ed evocativo che può assumere, nello spazio, dimensione infinitesimale ma può anche lievitare come pane per configurarsi in pietre di lava scheggiate e gonfie di significato etico ed emozionale.
Recano, perciò, sulla superficie, sottili graffiti di un alfabeto che rimanda a storie magiche, ad echi di canti e filastrocche, a voci sommesse o a perduti giochi di bambini. Segni di un’antica scrittura che allude ad un tempo di affetti e riti domestici, di cucine e cantine dove le stagioni erano segnate dai cibi appesi ad essiccare.
Ma anche ad archetipi di terra e di fuoco, di vento e acqua che leviga e consuma. Come ossi di seppia deposti dalle maree su litorali solitari, i “licuccos” di Caterina Lai recano incise le tracce dello scorrere dei giorni e prendono l’aspetto di preziosi monili.
In questa veste di gioielli ricamati in raffinate filigrane, intarsiati come coralli scuri e lucenti, Caterina Lai ha voluto rendere omaggio ad un’artista e orafa algherese che tanto ha fatto per dar vita a questa scuola. Nel pensiero del suo prepotente istinto creativo e della sua sapiente manualità Caterina Lai dedica a Verdina Pensé il proprio lavoro e il proprio, appassionato, sentimento della materia.
La mostra, allestita nello spazio espositivo dell’Istituto d’Arte, “Curva arte contemporanea”, verrà inaugurata sabato 8 Gennaio 2005 alle ore 12,00.
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