Monica Caggiari
29 dicembre 2004
Alghero come le Hawaii
Tra forti raffiche di vento, immersi nel tratto di mare antistante Torre Sulis, vi erano alcuni ragazzi intenti a cavalcare le alte e, di questi tempi, piuttosto impressionanti onde, che per tutta la giornata si sono infrante sulle alte fortificazioni di Alghero

ALGHERO - I pochi temerari, che ieri mattina hanno deciso di affrontare una passeggiata sul Lungomare Dante, hanno assistito sbigottiti e un po’ affascinati ad uno spettacolo davvero insolito. Tra forti raffiche di vento, immersi nel tratto di mare antistante Torre Sulis, vi erano, infatti, alcuni ragazzi intenti a cavalcare le alte e, di questi tempi, piuttosto impressionanti onde, che per tutta la giornata si sono infrante sulle alte fortificazioni di Alghero. Alcuni spettatori, inizialmente, si sono soffermati a scrutare tra i marosi solo perché a colpo d’occhio quelle macchie scure nell’acqua davano l’ingannevole idea di essere degli squali. Poi improvvisamente, tra qualche esclamazione di stupore, dalla schiuma è emerso un surfista, che è rimasto in bilico e in back side (con la schiena verso l’onda) per pochi secondi per finire travolto sotto il “labbro dell’onda”. E così quella che in gergo viene chiamata “session” (il tempo trascorso dai surfisti ininterrottamente tra le onde) è andata avanti per tutta la mattinata fino a pomeriggio inoltrato.
Tra le mani di molti curiosi sono spuntate numerose fotocamere, ma immortalare quelle scene, per quel tratto di costa senz’ombra di dubbio inusuali, è apparso subito difficoltoso, soprattutto per gli improvvisi e poderosi schizzi di violente mareggiate. Certo è che quel gruppo di scatenati ragazzi algheresi, sassaresi e tedeschi non ha desistito, continuando per ore a cercare l’onda perfetta, per “decollare” incanalandosi negli stretti tubi formati dalle onde nostrane, imparagonabili alle onde delle Hawaii. Alcuni acrobatici “cut back”, il famoso e tipico movimento a “s”, pare siano stati possibili per questa decina di giovani e chissà se, dopo aver attirato l’attenzione e mostrato il proprio lato impavido, gli sportivi si sono salutati con un “aloha”, il tipico saluto dei surfisti hawaiani.
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