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S.A. 9 settembre 2010
Associazioni ambientaliste contro il Puc di Stintino
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, raccogliendo segnalazioni da parte di residenti, hanno inoltrato un ricorso contro l’adozione del piano urbanistico comunale di Stintino
Associazioni ambientaliste contro il Puc di Stintino

STINTINO - Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, raccogliendo numerose segnalazioni da parte di residenti, hanno inoltrato lo scorso 9 settembre, un ricorso avverso l’adozione del piano urbanistico comunale di Stintino, avvenuta con deliberazione Consiglio comunale n. 33 del 28 giugno 2010.

L'atto è stato notificato al Comune di Stintino, alla Provincia di Sassari e, per opportuna informazione, alla Commissione europea, al Ministero dell’ambiente, alla Direzione generale regionale della pianificazione territoriale, alla Direzione regionale della valutazione degli impatti. Vari i motivi alla base del documento: in primo luogo la mancanza di contemporaneo avvìo della procedura di valutazione ambientale strategica (Vas) e dell’elaborazione del Puc.

La valutazione ambientale strategica, prevista da una direttiva della Comunità Europea, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali, mentre la Regione autonoma della Sardegna ha opportunamente dato recentemente avvìo alle proprie competenze in materia. La conclusione del relativo procedimento è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei suddetti piani e programmi e vede la fondamentale partecipazione di cittadini, associazioni, comitati.

«Invece - sostengono le associazioni ambientaliste - il Comune di Stintino ha prima adottato il Puc e contestualmente il “rapporto ambientale”, il primo documento della Vas, procedura palesemente illegittima». Come, peraltro, è accaduto in altri Comuni dell'isola.

Ma sono anche altri i contenuti del ricorso - proseguono. E prendono in considerazione il vincolo paesaggistico su tutto il territorio comunale, le previsioni di tutela del piano paesaggistico regionale, la presenza di ben due siti di importanza comunitaria - S.I.C. (“Stagno di Pilo e di Casaraccio” e “Coste e Isolette a nord ovest della Sardegna”) e di una zona di protezione speciale - Z.P.S. (“Stagno di Pilo, di Casaraccio e Saline di Stintino”), la previsione di due riserve naturali regionali (legge regionale n. 31/1989, allegato A: “Capo Falcone” e “Stagno di Pilo”), e i limiti di edificabilità a 100 metri dalla battigia.

Inoltre - spiegano - il Puc prevede un “progetto speciale Golf” nell’area compresa fra la zona umida di Pilo – Casaraccio e la retrostante altura di Su Torrione. L’area in argomento comprende un’azienda agricola piuttosto estesa il cui titolare, nonché residente, non ha manifestato alcuna volontà di aderire a siffatta destinazione che si presenterebbe palesemente forzata. Nonostante gli annunci di un Piano urbanistico di difesa e tutela ambientale e in controtendenza rispetto al passato, dalle associazioni le previsioni sono nettamente differenti. «Per convincere della sua sincera volontà di tutela del patrimonio ambientale - puntualizzano - il Comune di Stintino faccia davvero qualcosa di ambientalista».



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