Due incendi in meno di 48 ore. I vigili del fuoco, la notte scorsa, muniti di tre autobotti hanno spento l´ennesimo rogo nel campo nomadi di Fertilia. La situazione è disastrosa nello spazio occupato dalla comunità rom algherese
ALGHERO - Due incendi in meno di 48 ore. I Vigili del Fuoco questa notte, muniti di tre autobotti, hanno spento l'ennesimo rogo nel campo nomadi di Alghero, alle porte di Fertilia.
Martedì notte la stessa scena. Campo, non nel senso letterale del termine; ciò che resta in quel tratto di agro occupato dalle famiglie rom algheresi è una palude (d'inverno) e terra secca (d'estate) completamente invaso dalla spazzatura, ferraglia, macchine distrutte, roulotte e capanne fatiscenti. Il terzo mondo a pochi passi dalle case dei residenti della borgata giuliana.
Il vero campo, attrezzato con acqua, elettricità e servizi igienici, lo si attende da anni. Nessuna novità in merito dal 2008, dall'ultima Conferenza di servizi, dove sembravano essere disponibili 200mila euro per la bonifica dei terreni che appartengono oggi all'agenzia Laore. A complicare le cose il sequestro sull’area da parte del’Autorità Giudiziaria, la necessità di individuare un’altra zona e la mancanza delle cifre adeguate per gli interventi, a partire dalle condotte fognarie e la corrente elettrica.
Nel maggio scorso il Sindaco Tedde aveva chiesto un milione di euro all'assessore regionale ai Servizi Sociali, Antonello Liori, per la realizzazione dello spazio, da allora buio pesto, nessuna risposta è arrivata da Cagliari. Nemmeno da Alghero, peraltro, dove l'esponente della Giunta Cappellacci, si trovava nei giorni scorsi, ma per le urgenze relative alla sanità locale.
I rom possono attendere, nel fango, l'immondizia e il degrado. Purtroppo loro stessi non contribuiscono a migliorarlo, anzi. Si circondano di ogni genere di rifiuto, incendiano tutto quello che gli sta intorno creando un pericolo per se' stessi e per gli altri. Ciò non li aiuta ad integrarsi con il resto della cittadinanza che li guarda con sospetto, paura e spesso disprezzo.
Negli ultimi tempi si sente parlare di nomadi nelle prime pagine dei giornali di tutta Europa per la politica delle espulsioni attuata dallo Stato francese, caldeggiata da molti esponenti italiani, Lega in primis. Tolto il dente, via il male è il detto che rimanda alla saggezza popolare. Forse sarebbe anche una liberazione per molti versi: gli zingari rubano e addestrano i più piccoli a farlo, non trattano bene le donne, sono piromani e non rispettanno le regole della società civile.
Non sono i soli, però; e soprattutto non sono tutti uguali. Altri lavorano, si lavano e mandano i propri figli a scuola. La scommessa è nelle nuove generazioni, come per gli italiani, d'altronde, in un momento storico in cui le vecchie e presenti non hanno dato esattamente il buon esempio. E anche Alghero, in fatto d'integrazione, purtroppo, non ha insegnato granchè.
Nella foto: l'incendio nel campo rom di Alghero