Antonio Sini
4 settembre 2010
Fertilia, Balzani contestato: «dimettiti»
Consiglio spaccato non si trova l’accordo sull’interpretazione di un articolo dello Statuto che prevede l’incompatibilità degli affini: il neo presidente Balzani e suo suocero Contu, consigliere
FERTILIA - La riunione del Comitato di Fertilia svoltasi ieri (venerdì), ha iniziato a dare qualche problema già dall'orario d'inizio della seduta, in notevole ritardo rispetto a quello previsto, le 19,30. Le scaramucce fra consiglieri cominciano già fuori dalla sede dell’Egis; e l’annuncio di scintille all’interno del’assemblea ha portato numerosi residenti a presenziare al dibattito pubblico. Giusto per capire l’aria che tirava nei pressi del Lungomare Rovigno, non è mancata la presenza di telecamere e giornalisti, e dei carabinieri all’esterno che hanno vigilato perché tutto filasse liscio senza “fuori onda”.
Alessandro Balzani, il neo presidente, è stato contestato platealmente. A seguire un botta e risposta continuo e trasversale fra consiglieri e pubblico. Se ci fosse stato un dubbio, buona parte di pubblico e parte dei consiglieri, ossia Giuseppe Corda, Enzo Ballarini, Luciano Solinas e Novello Moro, hanno contestato la presenza all’interno dell’assemblea di Gianni Contu e Alessandro Balzani, rispettivamente suocero e genero, affini di primo grado. Uno dei due - hanno puntualizzato - si sarebbe dovuto dimettere, statuto alla mano, per incompatibilità.
Gli altri consiglieri Antonio Bitti, Paolo Nurra e Fausto Ballerini hanno, invece, preso le difese dei due. Da una parte, i 4 consiglieri, dunque, che hanno lamentato il fatto che lo Statuto del Comitato di Quartiere fosse stato disconosciuto in parte; dall'altra, "Balzani & company" che hanno sostenuto che il documento non fosse registrato, e per questo motivo, non si trattasse di una legge da rispettare pedissequamente (nonostante l'osservanza di questo nel passato). Niente di fatto: nessuno si è smosso dalle proprie posizioni, sebbene la riunione si sia protratta sino alle 23. Ad altro risultato, probabilmente, si sarebbe giunti se ci fossero stati tutti i consiglieri, i nove eletti, che avessero trovato una soluzione lontano dai clamori e dalle spinte “rumorose”.
Le vie d'uscita. Tre consiglieri hanno chiesto alla presidenza la convocazione di una assemblea pubblica, che in sostanza è composta dai votanti a Fertilia. C’è dietro l’angolo la sfiducia palese al presidente disconosciuto, nelle mani di chi ha votato. L’altra soluzione prevede di affidare il contenzioso a un legale, gradito a tutti e nove i consiglieri, che interpreterebbe la legge e lo statuto del CdQ di Fertilia, mai così aggrovigliato. E il suo deliberato verrebbe accettato da tutti.
Alla fine però le parole di Antonio Bitti, neo consigliere hanno fotografato il momento: «Stiamo dando all’esterno un’immagine di Fertilia grottesca. Sembriamo due fazioni in lotta mentre siamo tutti adulti e ci conosciamo, e abbiamo dato la nostra disponibilità per far qualcosa per Fertilia e per il suo bene. Per quanto sta succedendo – conclude Antonio Bitti - sono profondamente deluso». E la telenovela sul neo CdQ di Fertilia continua.
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