S.A.
18 agosto 2010
Neria De Giovanni ricorda Cossiga
La scrittrice algherese Neria De Giovanni ricorda il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga incontrato durante una delle ultime interviste rilasciate in pubblico
ALGHERO - La scrittrice algherese Neria De Giovanni ricorda il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga, scomparso ieri (martedì) a Roma all'età di 82 anni. La De Giovanni l'aveva incontrato in occasione di una delle sue ultime interviste in pubblico e ne ripercorre lo spirito, l'ironia e la forza di un personaggio che ha permeato 50 anni di storia del nostro Paese. Di seguito la testimonianza dell'autrice:
Dovevo condurre una manifestazione in Sardegna in cui era previsto un riconoscimento al Presidente Cossiga per il suo ultimo libro-intervista. La sua segreteria al Senato aveva richiesto l’elenco delle domande che avrei rivolto al Presidente. Per prudenza Cossiga voleva sapere in anticipo su cosa l’avrei invitato a parlare. Giusto. Predisposi il foglio con cinque domande calcolando anche, per ogni risposta, la proverbiale dialettica di Cossiga. Inviai al numero di fax che mi avevano fornito ed attesi l’autorizzazione che arrivò dopo pochi minuti. La piazza del paese era stracolma di gente già ore prima dell’inizio dell’evento. Nonostante fosse tarda estate, tirava un forte maestrale che infreddoliva soprattutto noi donne con i nostri abiti eleganti e leggerissimi. Due elicotteri dei carabinieri sorvolavano il paese e il rombo delle eliche copriva il brusìo sempre più insistente della gente in attesa. Eravamo in ritardo di oltre un’ora rispetto a quanto annunciato. Io sul palco annunciavo più volte al microfono l’arrivo imminente del Presidente. Finalmente gli uomini della scorta si fecero largo tra le sedie che riempivano la piazza e Cossiga apparve col volto sorridente pronto al bagno di folla e alle mie domande. Come sempre era elegantissimo. Vestiva un completo di velluto del noto sarto di Modolo che dopo di lui ha vestito D’Antoni, Sgarbi ed altri politici ed uomini di spettacolo. La camicia bianchissima aveva il colletto senza cravatta, alla sarda, fissato da un bottone in filigrana d’oro, anch’esso della nostra tradizione. Furono subito risposte schioppettanti, il senatore a vita non rispettava la scaletta delle domande che lui stesso aveva preteso di conoscere in anticipo, ma con gran divertimento suo prima ancora che del pubblico, andava a ruota libera, come sul dirsi, sugli argomenti che più gradiva. Ad un certo punto mi strappò dalle mani il microfono “a gelato” che gli porgevo per le risposte e continuò la sua arringa. Vedendomi sconcertata, con un sorriso ironico ed un poco perfido disse: «So che è di Alghero, eppure i catalani sono gente prudente, ma lei non lo è stata perchè ha permesso che le prendessi il microfono. Adesso ne subirà le conseguenze». Non avevo alternativa, dovevo controbattere: «Presidente, lei non mi ha lasciato scelta. Nella presa, la sua mano è stata più veloce e forte della mia». Alla cena che seguì, Cossiga commentò simpaticamente quella mia risposta che aveva permesso l’inizio di una intervista fuori da ogni protocollo!.
Nella foto: Neria De Giovanni e Francesco Cossiga durante l'intervista
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