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Red 21 luglio 2010
Porto Conte: abusivismo story
1984 il primo stop
Da oltre venti anni battaglie legali per ripristinare la legalità. Ruspe inspiegabilmente ferme. La ricostruzione da parte del le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico
Porto Conte: abusivismo story. 1984 il primo stop

ALGHERO - Ennesimo esposto in procura della Repubblica e all'attenzione di tutte le autorità statali, regionali e comunali competenti. La storia degli abusi edilizi a Porto Conte, nel territorio del comune di Alghero, ha radici davvero lontane. La ricostruiscono in maniera davvero dettagliata le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico, specificando come siano presenti oltre 250 "lottisti" con altrettante strutture edilizie e precarie per soggiorni estivi.

Fin dalla metà degli anni ‘80 del secolo scorso e poi nel 1990 (ordinanze nn. 2-3/u del 2227 luglio 1984, n. 94 del 23 maggio 1990) il Comune di Alghero ordinò la sospensione e demolizione dei lavori abusivi (numerosi prefabbricati e altrettanti basamenti in cemento) ed il ripristino ambientale. Con decreto del 23 maggio 1990 l‘allora G.I.P. presso la Pretura circondariale di Sassari dott. M. Brianda disponeva il sequestro preventivo dell‘area del campeggio Sant‘Igori nell‘ambito dei procedimenti penali n. 2774/90 R.G. e n. 7211/90 G.I.P., sequestro revocato rapidamente in data 14 giugno 1990, all‘inizio della stagione estiva.

Nel 1994 venne richiesto l‘intervento del Servizio vigilanza edilizia dell’Assessorato regionale enti locali, finanze, urbanistica per utilizzare i mezzi regionali per procedere alla demolizione. Nei mesi successivi erano stati programmati gli interventi di demolizione con i mezzi regionali insieme ad altri abusi lungo la costa "catalana", ma, inspiegabilmente, una qualche "mano" spense i motori già accesi dei "caterpillar". Nel 1998 (ordinanza n. 194 del 23 novembre 1998) il Sindaco di Alghero ordinò la chiusura dei campeggi per motivi di ordine igienico-sanitario, senza far tuttavia cenno, a quanto è dato conoscere, della situazione di abusivismo delle strutture.

Nel 2000 l‘Assessorato regionale P.I. e BB.CC. – Ufficio tutela paesaggio di Sassari provvide a contestare gli abusi edilizi riscontrati (nota n. 1724 del 24 febbraio 2000), reiterando quanto già fatto 10 anni prima (note n. 6784 del 6 giugno 1990 e n. 11464 del 9 ottobre 1990). Nell‘ambito del procedimento penale R.G.N.R. 6052/05 mod. 21 pendente presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale avrebbe accertato e comunicato anche alle pubbliche amministrazioni competenti (artt. 27 del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni e 20, commi 4° e 6°, della legge regionale n. 23/1985) per i conseguenziali provvedimenti l‘avvenuto riscontro, nel solo "campeggio Sant’Igori", un numero impressionante di violazioni ambientali: le strutture edilizie (prefabbricati, roulottes fissate al suolo, pergolati, servizi igienici, pavimentazioni, impianti tecnologici, ecc.) sarebbero circa 270, realizzate a partire dal 1982 fino ai nostri giorni, prive di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica.

In proposito sembrerebbero sussistere, pur in palese carenza dei termini di legge per la concessione, 77 istanze di condono edilizio. Inoltre, non sussisterebbe alcun impianto di depurazione, ma solo due grandi fosse biologiche e serbatoi in pvc. I servizi comuni di lavaggio scaricherebbero a dispersione (vds. note Servizio igiene pubblica Azienda USL n. 1 – Distretto di Alghero prot. n. 6179 del 13 settembre 1998, n. 288/VS del 6 settembre 1995, n. 10225 del 18 agosto 1992). Non sussisterebbe alcuna autorizzazione allo scarico. Nel periodo estivo le presenze sarebbero di circa 1.000 unità (soci, familiari, ospiti), mentre i reflui prodotti giornalmente si dovrebbero aggirare fra i 10.000 e i 20.000 litri, data la produzione giornaliera pro capite stimata in 100-200 litri. Il Servizio igiene pubblica dell’Azienda USL n. 1 – Distretto di Alghero avrebbe certificato gravi problemi igienico-sanitari per la spiaggia e la retrostante pineta.

Ma sono una dozzina i “campeggi” nella medesima situazione di abusivismo. Nell‘agosto 2004 il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale metteva sotto sequestro un campeggio abusivo sempre a Porto Conte (loc. Stamparogias). 70 piazzole per roulottes, alcuni fabbricati, reti elettriche in corso di realizzazione su 3 ettari a due passi dalla battigia marina. L’ennesimo sequestro preventivo è del settembre 2007, operato dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale, su disposizione della Magistratura inquirente, relativo ad un campeggio abusivo nella Pineta Mugoni.

Nel maggio 2009 il T.A.R. Sardegna respingeva il ricorso di vari proprietari di strutture abusive entro il "campeggio" di Sant’Imbenia, nella baia di Porto Conte, contro alcune ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Alghero (SS) nel 2005. Tuttavia nulla è cambiato in concreto. Nell’agosto 2007 si è anche corso il rischio di una vera e propria strage nei campeggi abusivi affollati (oltre 10 mila presenze) a causa di un disastroso incendio.

Nel 2002 il Sindaco di Alghero avv. Marco Tedde, nelle sue dichiarazioni programmatiche esposte in Consiglio comunale, aveva esplicitamente affermato che la sua amministrazione avrebbe provveduto alla demolizione dei campeggi abusivi nella splendida Baia di Porto Conte. Naturalmente senza alcun esito. Anche per garantire quella qualità ambientale che è alla base del richiamo turistico della "Riviera del corallo" non ci possono essere più tentennamenti o scuse per procedere al ripristino della legalità violata e dei valori ambientali propri della Baia delle Ninfe - sostengono le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico - a quando le "ruspe ecologiche" ?



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