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Red 12 giugno 2010
Costruito nel 1603, oggi abbandonato
E´ il palazzetto di via Roma. Giace in pessime condizioni da molti anni. Spesso utilizzato da molti cittadini per posizionarvi rifiuti e sporcizia. Alghero Viva chiede che venga salvaguardato l´antico edificio, proprio adiacente al Campanile di Santa Maria
Costruito nel 1603, oggi abbandonato

ALGHERO - «Nel cuore del centro storico di Alghero, propagandata dall’Amministrazione Tedde come città d’arte e cultura, oltre che città turistica, in via Roma, accanto al campanile della Cattedrale di Santa Maria, in un quadro desolante composto da erbacce, transenne dimenticate e sacchetti dei rifiuti, è ubicato un edificio costruito nel 1603 per ospitarvi il seminario tridentino, il quale ha mantenuto questa destinazione d’uso fino alla metà del Settecento».

Lo ricorda il movimento politico Alghero Viva, che sottolinea come ad Alghero rappresenti l’unico esempio di architettura civile di tipo tardo-rinascimentale, come evidenziano le finestre architravate che spiccano sulla semplice facciata intonacata. Molto probabilmente è stato progettato da un architetto militare di formazione lombarda impegnato nelle fortificazioni della città. Questo edificio, di proprietà comunale, adibito ad uso di civile abitazione fino a quindici anni fà, interessato da un progetto di restauro conservativo mai attuato, oggi versa in stato di completo abbandono, costituendo grave pericolo per l’incolumità pubblica oltre che possibile perdita di un bene culturale.

Le infiltrazioni di acqua piovana sono, peraltro, causa di gravi danni sia per gli ambienti contigui della Cattedrale, specialmente alla stanza, recentemente restaurata, dove sono conservati opere e arredi facilmente deteriorabili, ma anche per le abitazioni private adiacenti. La città di Alghero non è nuova a questa pratica dell’abbandono al degrado - scrivono Salvatore Scala, Carlo Sechi, Valdo Di Nolfo e Luigi Addis - tale da giustificare il successivo abbattimento e magari raccogliere facile consenso con discutibili ricostruzioni.

«Tutto ciò, se da un lato avvantaggia progettisti e imprese, dall’altro costituisce un inutile spreco di risorse pubbliche a discapito dei cittadini contribuenti. In definitiva, oggi si presenta un’altra emergenza per il nostro patrimonio architettonico e culturale in genere». Occorre, quindi, secondo gli esponenti del movimento, che l’Amministrazione comunale intervenga urgentemente al fine di garantire la pubblica incolumità e, nel contempo, salvaguardare questo antico edificio, esempio unico per tipologia architettonica, restituendolo in tal modo agli opportuni usi pubblici, culturali e sociali, particolarmente lacunosi nella nostra città.

Nella foto: alcuni particolari del "Palazzetto" di via Roma



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