Il sub algherese Marco Busdraghi ricorda il collega e amico Paolo Costa, morto giovedì durante un´immersione nelle acque di Oliena. Il sub scomparso era atteso ad Alghero per completare le riprese di un video sui fondali della Riviera del Corallo
ALGHERO - «Paolo stava girando un documentario ad Alghero sulla pesca subacquea del corallo, iniziato l'estate scorsa, con protagonista Massimo Scarpati, il famoso ex campione mondiale di pesca subacquea di cui era ospite a Stintino. Dovevamo girare anche delle riprese a bordo della mia barca per filmare il corallo delle grotte di Capo Caccia e per questo era da noi atteso da tempo». Così Marco Busdraghi, esperto sub algherese ricorda il collega e amico
Paolo Costa, morto giovedì mattina durante un'immersione nella sorgente carsica di Oliena.
«Per un problema alla barca di Massimo Scarpati che non era ancora pronta, Paolo ha deciso di recarsi ieri a girare delle scene a Su Gologone in immersione con Leo Fancello, il noto istruttore nazionale di speleo sub - racconta Busdraghi -. Pare che abbia avuto un malore quando si trovava a circa 40 metri di profondità probabilmente affaticato dalle acque molto fredde e dal trasporto della ingombrante attrezzatura di ripresa, e sembra che Leo Fancello non abbia potuto fare niente per salvarlo».
«Paolo era un medico specializzato in ortopedia ma anche un
professionista veterano delle immersioni e delle videoriprese, tutti noi amici subaquei siamo addolorati per la sua scomparsa».
Foto d'archivio