S.A.
21 maggio 2010
Reti solidali, tra volontariato e tecnologia
La nuova era del volontariato sardo è iniziata. La tecnologia di Tiscali al servizio di Sardegna solidale con una rete che facilita contatti e interazioni tra le associazioni. Ieri a Cagliari è stato presentato il progetto con Renato Soru e oltre 200 delegati
CAGLIARI - «Nati volontari per volontari, oggi siamo a una nuova nascita, alla nascita di un nuovo sistema». Con queste parole di Giampiero Farru, Presidente del Csv Sardegna Solidale, si conclude il Seminario nazionale di studio Reti mediali, reti solidali: volontariato e nuove tecnologie, svolto il 15 maggio scorso a Cagliari, presso l’auditorium di Tiscali Italia. Vi hanno preso parte oltre 200 delegati in rappresentanza delle organizzazioni di volontariato presenti in Sardegna, del Terzo Settore, degli Enti Locali, dei Centri di Servizio per il Volontariato in Italia e delle Organizzazioni nazionali di volontariato.
Il “nuovo sistema” è costituito da un progetto di rete mediale, così articolato: da una parte i Sa.Sol. Desk, i «banchi» di Sardegna Solidale, e dall’altra Sardegnasolidalesocial.net, il social network interamente dedicato al volontariato, e a quello sardo in particolare. I mille Sa.Sol. Desk, attivati presso altrettante associazioni di volontariato della Sardegna, sono dotati di postazioni informatiche connesse in Adsl e munite di linee telefoniche con chiamate gratuite verso i numeri fissi, mentre i telefonini con tecnologia wi-fi, connessi alla rete, usufruiranno delle stesse facilitazioni anche per le chiamate verso cellulare.
«La piattaforma su internet – secondo Michele Lavizzari, Director of B2B di Tiscali Italia – consentirà ai 40 mila volontari sardi di interagire in tempo reale. Ognuno di essi potrà creare forum, blog, profili e attività». «È un investimento importante – aggiunge con soddisfazione Renato Soru, Presidente di Tiscali Italia che cura la realizzazione tecnologica – ma soprattutto è la prima volta che in Italia viene promosso e realizzato un progetto di questa natura».
«Il Csv Sardegna Solidale nato dodici anni fa per l’unità e il servizio al volontariato sardo, necessariamente plurale – ha ricordato don Angelo Pittau, presidente del Comitato Promotore, nell’intervento di apertura del Seminario – ha sviluppato riflessioni e iniziative che portano necessariamente a favorire la realizzazione di reti fra le associazioni per mettere in sinergia le risorse, per dare origine a quell’effetto moltiplicatore positivo di azioni di sviluppo sociale, di attenzione e risposta ai bisogni e ai diritti dei cittadini».
Su questa scia, rappresentando la situazione nazionale ed internazionale, hanno proposto le loro analisi Carlo Borzaga, Ordinario di Politica Economica presso l’Università degli Studi di Trento, e Renato Frisanco, Ricercatore della Fondazione Roma Terzo Settore. CSV
La rete telematica e il social network attivati nell’Isola dal CSV Sardegna Solidale sono considerati buone prassi da seguire con interesse e da replicare da parte degli altri CSV presenti in Italia e delle Organizzazioni nazionali di Volontariato; in questo senso si sono espressi nei loro interventi Carlo Vimercati, Presidente della Consulta Nazionale dei Co.Ge. Ferdinando Siringo, Consigliere nazionale CSVnet, Franco Bagnarol, Presidente Nazionale MoVI.
Durante il Seminario sono state illustrate alcune significative esperienze già in atto in varie Regioni d’Italia, quali la Campania (Giuseppe De Stefano), il Veneto (Rita Dal Molin), il Piemonte (Filippo Gangi Dino), l’Abruzzo (Concetta Trecco), la Lombardia (Carlo Cavedon) e, naturalmente, la Sardegna (Lucia Ibba). Lo stato dell’arte circa la realizzazione di infrastrutture e reti da parte della Regione Sardegna è stato illustrato da Pier Franco Nali, Dirigente del Servizio Infrastrutture e Reti dell’Assessorato Affari Generali della Regione Sardegna.
Nella foto: Renato Soru, patron della Tiscali
|