S.A.
8 maggio 2010
Autismo: «Regione e Asl disattendono gli impegni»
Il Comitato genitori in difesa del “Progetto autismo” esprime la propria preoccupazione e il proprio disappunto per il silenzio della Asl e della Regione per il mancato rifinanziamento del progetto che per quasi un anno ha garantito a 20 bambini dai 3 ai 6 anni le terapie più appropriate
SASSARI - Il Comitato genitori in difesa del “Progetto autismo” esprime la propria preoccupazione e il proprio disappunto per il silenzio della Asl e della Regione per il mancato rifinanziamento del progetto che per quasi un anno ha garantito a 20 bambini dai 3 ai 6 anni le terapie più appropriate. La rabbia e l’indignazione dei genitori derivano dal fatto che con la scadenza del progetto è venuto a mancare (ormai da due mesi e mezzo) il servizio e quelle figure professionali, come i pedagogisti clinici e gli psicomotricisti, che si sono rivelate fondamentali nel processo di riabilitazione dei piccoli.
Non conforta il fatto che le liste d’attesa per inserire i bambini nell’unico centro privato specializzato e convenzionato presente a Sassari siano molto lunghe e occorre aspettare almeno 8/9 mesi. Una situazione insostenibile che pesa sulle famiglie anche da un punto di vista economico perché per garantire un minimo di terapie si sono rivolte ad alcuni studi privati riabilitativi. Ma sono diversi i bambini completamente privi delle terapie necessarie perché le loro famiglie non riescono a far fronte alle spese che si aggirano intorno ai 500-600 euro al mese. Ad aggravare ulteriormente le cose è la notizia, appena giunta, che i bambini non avranno più nemmeno gli interventi di logopedia che erano stati garantiti fino a luglio.
Il Comitato esprime con molta amarezza la propria indignazione perché l’impegno preso dall’Assessore alla Sanità Liori durante l’incontro con una delegazione di genitori il 24 marzo scorso e, subito dopo, dal Commissario Straordinario della Asl Paolo Manca sono rimasti lettera morta. La Asl con un comunicato stampa del 25 marzo si era affrettata a rispondere a una richiesta di Liori rispetto a un costo della stabilizzazione del servizio (sui 300 mila euro) e aveva affermato che “considerando i tempi della stabilizzazione e al fine di garantire una continuità assistenziale ai piccoli pazienti e alle loro famiglie proporremo alla Regione l’attivazione del progetto che abbiamo già trasmesso con una delibera del 28 gennaio”. Da quel comunicato, e nonostante la disponibilità dei locali del San Camillo e la cifra “modesta” di 136 mila euro necessaria per il proseguimento del progetto, c’è stato un silenzio che nel trascorrere dei giorni è diventato sempre più assordante.
«In un periodo in cui tutti sono “distratti” dalla campagna elettorale, vediamo una classe dirigente incapace di mantenere fede agli impegni assunti - dice il Comitato - e che non si preoccupa della tutela dei diritti dei bambini e in primis di quello alla salute. Nell’esprimere profondo rammarico e un forte senso di impotenza, continuamo nella nostra legittima richiesta di dare ai nostri bambini i servizi fondamentali per il loro processo di riabilitazione e chiediamo con forza che venga nel più breve tempo possibile rifinanziato il progetto e siano avviate le procedure per la stabilizzazione del servizio, senza che tra la Asl e la Regione ci sia un rimbalzare continuo ed estenuante delle responsabilità che, purtroppo, hanno contrassegnato questi ultimi mesi e che non hanno portato ad alcuna soluzione».
«Ci auguriamo che arrivino al più presto delle risposte - conclude - perché, presi dall’esasperazione, non vorremmo essere costretti ad attivare azioni di protesta eclatanti perché siamo consapevoli e impotenti rispetto al tempo che passa e che vede i nostri figli crescere senza i fondamentali interventi terapeutici e riabilitativi».
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