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Red 3 maggio 2010
Più Nomadi sulla Due Mari
«Rom, problema politico»
Bufera e polemiche dopo la scelta del sindaco Tedde di chiedere un milione di euro per un nuovo campo attrezzato. Il coordinamento cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà rivendica la natura politica del problema, rifiutando «le strumentalizzazioni e lo sciacallaggio elettorale stile Lega Nord». Cresce intanto il nuovo campo all´ingresso della città sulla strada dei Due Mari
Più Nomadi sulla Due Mari. «Rom, problema politico»

ALGHERO - Il "problema-Rom" esiste e per otto anni la giunta di centro-destra guidata da Tedde l'ha praticamente ignorato: il Coordinamento cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà ritiene che la tematica imponga un confronto privo di demagogia e improntato alla risoluzione della condizione di sub-umanità, non più sostenibile, nella quale versa la popolazione Rom, anche nella nostra città. Dunque, «lo sciacallaggio elettorale stile Lega Nord - sostengono - crediamo non serva a nessuno».

«Per troppo tempo le forze politiche hanno manifestato disinteresse e fastidio per la questione, quasi che non fosse cosa di pertinenza della politica, ma solo un affare di ordine pubblico, da delegare alle forze di polizia», sottolineano. «E’ ora di comprendere, invece, che la questione Rom è un problema eminentemente politico, di cui si sta occupando l’Unione Europea, la quale, nel vertice tenutosi proprio lo scorso mese a Cordova, in Spagna, ha ribadito la necessità di porre in atto forti azioni di contrasto ai fenomeni di discriminazione e di segregazione sociale in atto».

Un recente Dossier pubblicato dall’Agenzia dei diritti fondamentali di Vienna, denuncia l’allarmante precarietà abitativa e le pessime condizioni sanitarie nelle quali versano i nomadi, a cui si aggiunge un tasso di scolarizzazione molto basso, con il perpetuarsi di una condizione spesso di completo analfabetismo e un livello di disoccupazione che in alcuni stati raggiunge anche il 100%. La conseguenza è l’abbandono delle comunità Rom all’illegalità diffusa, che produce una inevitabile reazione negativa ed ostile delle popolazioni locali.

A questa condizione si vuole rispondere con un programma che si basa sull'utilizzo dei Fondi Strutturali, compreso il Fondo Sociale Europeo, in un’ottica che riconnette in unità, gli ambiti pertinenti a livello locale, nazionale ed europeo. «La eventuale realizzazione del campo nomadi avverrebbe, quindi, non con i soldi dei contribuenti sardi, ma con fondi destinati dalla Comunità Europea». In ogni caso, puntualizzano dal coordinamento cittadino della Sinistra - la risoluzione della questione, non può prescindere dalla effettiva volontà di integrazione della popolazione Rom nel tessuto della nostra società, attraverso la progressiva accettazione del nostro stile di vita (fermo restando il rispetto per le tradizioni comunitarie e religiose di cui è portatrice) e la trasformazione del proprio status da nomade in stanziale.

E’ ormai tempo, infatti, che nei confronti della minoranza etnica-culturale più numerosa del continente - tra i 12 e i 15 milioni di persone, di cui quasi un milione vive in Spagna - si proceda con un censimento che individui le varie entità presenti in ogni stato, al fine di poterne accertare l’effettiva residenza. A questo deve aggiungersi, un capillare ed organico programma di scolarizzazione di massa per i piccoli rom, e un processo di effettiva emancipazione culturale per le donne.

«La coesistenza etnica e culturale in una Europa libera e democratica - una piattaforma per l'inclusione dei Rom è stata creata proprio nel 2009 a livello europeo, su iniziativa di tutti gli Stati dell'UE - deve essere perseguita con programmi di coesione sociale, che assicurino a tutti i cittadini e le comunità gli stessi diritti e gli stessi doveri», ricordano dal Coordinamento di Sinistra Ecologia e Libertà di Alghero.

Nella foto: il nuovo Campo Rom non autorizzato sulla strada dei Due Mari



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