Red
17 marzo 2010
Festi e Randi fotografano il "blublau"
Inaugura sabato 20 Marzo alle ore 19, presso "blublauerspazioarte" la mostra fotografica “imPERFETTO – imPOSSIBILE”, una doppia personale dell’artista ferrarese Massimo Festi e della cagliaritana Francesca Randi
ALGHERO - Inaugura sabato 20 Marzo alle ore 19, presso "blublauerspazioarte" (via Morandi 4, Alghero) la mostra fotografica “imPERFETTO – imPOSSIBILE”, una doppia personale dell’artista ferrarese Massimo Festi e della cagliaritana Francesca Randi, curata da Erica Olmetto. L’esposizione, visitabile fino al 28 marzo ad Alghero, ha già aperto la rassegna d’arte contemporanea “Ricordi ancestrali: Le identità nascoste”, organizzata dall’Associazione culturale Dehe.Art, presso La Bacheca il 30 gennaio scorso. La rassegna prevede un ciclo di quattro mostre in programma fino a settembre 2010.
Rispetto all’intera Rassegna, organizzata da Dehe.Art e grazie al prezioso contributo di Homeland Sardinia, la mostra imPERFETTO – imPOSSIBILE costituisce il motivo conduttore, la parte ispiratrice del tema portante “Ricordi Ancestrali: Le identità nascoste”, un progetto culturale di fondamentale importanza perché aperto al confronto e alla collaborazione con due artisti di diversa provenienza. Nello specifico, la prima mostra della rassegna, dedicata al tema delle maschere e quindi strettamente legata all’importanza dell’identità nella società contemporanea, sarà allestita anche nei locali del Museo letterario Gabriele D’Annunzio a Pescara ed inoltre, a Brescia presso la galleria d’arte SkinGallery.
L’obiettivo di questa mostra itinerante è quello di coinvolgere più territori e quindi identità diverse con differenti tradizioni antropologiche, per questo Dehe.Art ha coinvolto due artisti come Massimo Festi e Francesca Randi: la loro proposta fotografica consiste in una nuova interpretazione artistica del vissuto e della simbologia legata alla maschera e all’uomo vicini al nostro “contemporaneo”, con una particolare attenzione, per entrambi, rivolta all’inserimento della figura umana in un contesto talvolta asettico e isolato, talvolta fortemente connotato dalla presenza di elementi storici e pragmatici.
Dal testo critico di Erica Olmetto presente in catalogo: “Calati in un mondo fatto di violenza, sesso, imperversato da atteggiamenti anticulturali e conformisti, i personaggi di Massimo Festi sono consapevoli della propria imperfezione, colti dall’esigenza di cercare una sintesi delle problematiche attuali legate all’identità [….].E’ l’emblema metaforico della società contemporanea, la Wunderkammer di Francesca Randi, una festa particolare, Wunderkammer party, che l’artista immagina ospitata nella camera di un collezionista d’altri tempi, quello che noi oggi definiremmo l’Antiquario”.
Nella foto: Roberta Filippelli di "blublauerspazioarte"
|