Red
8 marzo 2010
“Noi della 162 siamo tutti disabili”
Non basta lo stanziamento di 14 milioni di euro per i piani personalizzati, rimangono tagliati fuori dall´assistenza numerose famiglie. La protesta dell´associazione pensiero Felice Onlus non si ferma
ALGHERO - «Finalmente sono stati stanziati altri 14 milioni di euro ai piani personalizzati della 162, come Associazione non possiamo dire di ritenerci soddisfatti in quanto non tutti i piani ne avranno beneficio, ma è già un passo in avanti, un segno d'apertura ed una dimostrazione che l'unione fa la forza». Così il direttivo dell'associazione Onlus algherese, Ombretta Armani, Sara Piga, Romina Chessa, Angela Deligia e Maria Dore, all'indomani dell'approvazione da parte del consiglio regionale dei 14 milioni di euro in più per l'assistenza ai disabili.
«Sono trascorsi meno di due mesi dal giorno in cui “Pensiero felice” ha trascinato in una protesta pacifica circa 500 disabili e moltissime altre Associazioni in Consiglio Regionale, a Cagliari, per richiamare l'attenzione di tutti sul grave provvedimento dei tagli da parte della Regione ai piani personalizzati previsti da una legge così importante e vitale per i disabili sardi. Marco Espa, Vicepresidente della 7° Commissione sanità e politiche sociali del Consiglio Regionale e Mario Bruno Capogruppo del PD insieme a tutta l'Opposizione, avevano presentato una mozione il 1° febbraio scorso che era stata bocciata dal Pdl, Riformatori e Psd'Az; ma ciò non ha scoraggiato il nostro spirito combattivo, anzi, ha rafforzato le nostre proteste a fianco dei disabili e delle loro famiglie, in stretto contatto soprattutto sul web».
«Solo pochi giorni fa, l'Associazione "Pensiero felice onlus" ha voluto lanciarsi in una nuova sfida istituendo il gruppo "Una e-mail alla Regione contro i tagli della 162" - ricoda Pensiero Felice - che ha ormai raggiunto più di 1000 iscritti che, uniti da una forza comune, hanno inviato agli organi competenti centinaia e centinaia di e-mail con un testo da noi predisposto che chiedeva il reintegro dei mille euro per tutti i piani della 162. Il nostro obiettivo era quello di subissare la Regione di e-mail, obbligandola ad una riflessione e ad una presa di coscienza della grave emergenza creatasi col taglio dei fondi ai piani personalizzati che non ha colpito solo i disabili e i loro familiari, ma anche gli operatori che si sono visti decurtare ore di lavoro in un periodo attraversato da una profonda crisi lavorativa in tutto il Paese».
«Respingiamo con tutte le nostre forze - sottolineano dall'associazione Onlus - l'accusa di presunti abusi (anche perché se così fosse si dovrebbe parlare di medici e dipendenti pubblici compiacenti) utilizzati come pretesto per giustificare quello che noi riteniamo essere stato un errore compiuto dall'Amministrazione Regionale nella previsione di spesa, previsione che avrebbe dovuto prendere in considerazione il numero sempre crescente di domande anche per via dell'invecchiamento della popolazione che, purtroppo con l'avanzamento dell'età, manifesta patologie invalidanti coperte anch'esse dalla 162».
«Sulla base della proposta di legge del Pd congiunta a quella dell'Udc, la Commissione Sanità ha ripristinato ora 14 milioni di euro ai fondi della 162 anche se in Aula si puntava per il reintegro dei 28 milioni tagliati. Un passo indubbiamente importante che però ha messo in evidenzia disabili di serie A e disabili di serie B nel senso che chi è “meno” disabile pagherà interamente sulla propria pelle il provvedimento adottato da questa Amministrazione regionale».
«L'Associazione “Pensiero felice onlus”, nonostante tutto, vive una profonda amarezza perché considera i propri disabili alla “Pari” in quanto ogni finanziamento è stato dato già in modo proporzionato alla disabilità di ciascuno e quindi ritiene ingiustificato escludere le fasce più basse dallo stanziamento dei nuovi fondi e considera l'obiettivo raggiunto un semplice contentino per calmare azioni di protesta e poter finanziare indisturbati la Dinamo Basket, senza sentire troppo sporca la coscienza, avendo la consapevolezza che le priorità in Sardegna sono ben altre».
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