Monica Caggiari
4 novembre 2004
Le grandi bufale on-line, primo convegno sul tema
A tutti è capitato di ricevere e-mail rivelatesi enormi bufale e anche ad Alghero vi era stato un incontro sul tema, organizzato dagli “Archivi del Sud”. Nell’ambito di un convegno nazionale sull’argomento, che inizierà domani a Torino, si confronteranno scienziati, studiosi e appassionati
“Voci, bufale e leggende metropolitane nell’era di Internet” questo è il titolo piuttosto promettente del convegno organizzato attorno ad un argomento d’estremo interesse per il popolo di Internet.
L’importante evento, organizzato dal gruppo regionale Piemonte del CICAP (l’ormai famoso Comitato italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) in collaborazione con il CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) si svolge a Torino, da domani fino al 7 novembre e riguarderà l’argomento incentrato sulle “Leggende metropolitane”. L’interessante tema era stato trattato, qualche tempo fa, dall’Associazione algherese “Gli Archivi del Sud”, che aveva dedicato uno dei seminari sull’arte del racconto orale “Le mille e una voce” proprio a miti e leggende metropolitane su Internet.
Tutti abbiamo ceduto alla tentazione, inoltrando e-mail di buon auspicio, d’amicizia, di monito, giusto per evitare gli spiacevoli inconvenienti, indicati sempre alla fine del messaggio. Abbiamo aderito ad improbabili raccolte di “minuti di connessione”, che i vari provider avrebbero poi devoluto alle vittime di rare malattie o ad orfani indigenti. E cosa dire delle sostanze di dubbia origine (e ancora più dubbia trascrizione!), che secondo alcune “catene” sarebbero presenti nella maggior parte dei prodotti per la pulizia e l’igiene personale. E la storia dei cd-abbaglianti (magari di musica sgradita!), che permetterebbero di ingannare l’autovelox? E tutte quelle orribili storie a cavallo tra il macabro e lo sconcio, nelle quali si suggeriscono i metodi per scampare a scippi, stupri e raggiri telematici?
Insomma: il panorama è fitto e il convegno, al quale parteciperanno illustri docenti di varie università mondiali si ripromette di analizzare e, dove necessario, sfatare, suggerendo tecniche “antibufala”, alcuni di questi miti. In particolare si cercherà di indagare sul problema del perché la gente crede a questi miti attraverso tre ipotesi d’analisi. La prima è che i suggerimenti inoltrati per rete si riferiscono a fatti di vita quotidiana, diventando così dei consigli accettabili per affrontare quelle che in realtà sono paure e pregiudizi della nostra società. La seconda è che spesso le leggende forniscono spiegazioni a fenomeni nuovi, poco conosciuti oltre che temuti, per il chiarimento dei quali si arriva a credere a tutto.
La terza ipotesi, che gli organizzatori definiscono la più inquietante, colloca nel meccanismo quasi ancestrale del bisogno di fiducia negli altri la spiegazione delle credenze dilaganti, basandosi sull’analisi sociologica del fenomeno, ormai diventato planetario attraverso Internet. All’incontro parteciperanno ovviamente anche appassionati che, insieme agli esperti interpellati, cercheranno di illustrare le modalità dei vari inganni, commisti a piccole grandi verità, perpetrati ai danni di noi tutti, “creduloni” della Rete.
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