Red
7 febbraio 2010
Sette meraviglie tra le dune di Maria Pia
Le opere, allestite nei paesaggi delle dune, saranno visitabili ancora per qualche tempo. Una luce nuova ha illuminato da sabato mattina la Pineta di Maria Pia ad Alghero
ALGHERO - Una luce nuova ha illuminato da sabato mattina la Pineta di Maria Pia ad Alghero, animando nel silenzio sette luoghi sottratti per l'occasione all'indifferenza dello sguardo. “Sette meraviglie”, così le hanno volute chiamare gli studenti del Master sul Paesaggio, organizzato dalla Facoltà di Architettura di Alghero e diretto da Stefan Tischer, ospitato per l’occasione del “Dunescape Workshop” dalla cooperativa Hermeu.
Nel corso della prima settimana di febbraio i partecipanti al laboratorio
hanno infatti mosso i primi passi alla scoperta delle dune, guidati dalla
sensibilità e dall'esperienza di due docenti d'eccezione: Véronique Faucheur e Marc Pouzol, del gruppo berlinese di paesaggisti non convenzionali "Atelier Le Balto". Come guide sapienti, esperte e rispettose dei luoghi, i due hanno condotto studenti e insegnanti lungo un percorso di allestimenti minimi presso i quali lo stupore si è schiuso a sguardi rinnovati sul paesaggio di sempre.
Aghi di pino, sabbie, stecchi, pezzetti di ailanto: le cose trovate sul
posto sono state ridisposte per significare i luoghi, per esprimere senza
parole un modo d'essere e di percepire i posti, a partire da un'esperienza di cauto avvicinamento, condotta attraverso il disegno di forme e il rilievo di sintonie sottili. La visita alle installazioni ha quindi concluso un approfondito lavoro di studio e rielaborazione dei luoghi intrapreso all’inizio del workshop, come in una specie di rituale meditativo e leggero insieme, capace di innescare una forma di rinnovata attenzione per il nostro intorno, sempre più necessaria e forse possibile: una forma di premurosa cura per l’esistente.
Come quella che caratterizza da sempre l'atteggiamento progettuale dello
studio Le Balto che insiste sulla valorizzazione di risorse ricchissime ma trascurate, sulla presa di contatto diretta con i luoghi – percettiva e corporea, fantastica e immaginativa – e che produce non grandi opere d'arte di cui non abbiamo bisogno, ma piccole meraviglie o risvegli, attraverso interventi più sottili nel paesaggio.
All’evento hanno preso parte non solo i corsisti del Master sul Paesaggio ma anche docenti e collaboratori della Facoltà di Architettura con il loro Preside Giovanni Maciocco, il responsabile del ripristino della pineta Maria Pia Giovanni Salvatore, l’assessore all’Ambiente e ai Lavori pubblici del Comune di Alghero Antonio Adamo e tanti semplici curiosi.
Nella foto: una installazione nella Pineta di Alghero
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