Red
3 febbraio 2010
«Disabili, sostegno ai piani personalizzati»
Per il soggetto disabile sussiste un diritto ad una vita dignitosa. Radhouan Ben Amara, Consigliere regionale PdCi, si schiera a fianco alle famiglie dei disabili colpiti dai tagli della regione
ALGHERO - «Per quanto concerne la vicenda relativa ai piani personalizzati a favore delle persone diversamente abili è dovere di tutti i soggetti istituzionali impegnarsi appieno per dare tutto il sostegno possibile alle famiglie nel difficile compito di rendere dignitosa una vita che parte in svantaggio rispetto a tutte le altre». Lo sostiene Radhouan Ben Amara, Consigliere regionale PdCi, della Federazione della Sinistra, in riferimento ai tagli sentenziati dalla regione ai piani personalizzati per i disabili di Sardegna.
Lo scenario dei bisogni delle persone colpite da disabilità e le relative modalità d’intervento è molto articolato ed articolate e differenti sono le condizioni di ciascun portatore di handicap: personali, contesto scolastico, contesto economico – sociale della famiglia d’appartenenza. «Differenti, pertanto, devono essere gli interventi di sostegno e le modalità di azione e i progetti personalizzati se non sono la risposta perfetta alle esigenze della disabilità, è ciò che più si avvicina al soddisfacimento della diversificazione dell’azione in base alla situazione concreta».
Per il soggetto disabile sussiste un diritto ad una vita dignitosa e tale diritto consiste da un lato nella possibilità di accedere alle opportunità di crescita e di formazione cui accedono tutti i cittadini, e dall’altro nell’accesso al sostegno attraverso strumenti idonei ai propri bisogni peculiari. Si può discutere sui difetti, sulle lacune, della legge 162 del 1998 per modificarla e migliorarla in modo da eliminare distorsioni e sbavature che sicuramente si sono verificate nella sua applicazione, ma i principi che essa apporta vanno salvaguardati ad ogni costo, puntualizza Radhouan Ben Amara.
Si deve dare maggior attenzione ai cittadini che hanno meno strumenti e meno forza per difendersi. «I disabili sono portatori del nuovo: sono i provocatori di un nuovo codice culturale non per la loro specifica diversità, ma perché rompono una stagnazione e un atteggiamento sociale dominato dalle abitudini, dalla rigidità degli schemi mentali. Sono coloro che rendono manifesta la fragilità della vita e richiamano ai valori di solidarietà e di unità. Il portatore di handicap è quella persona che ti fa sentire te stesso facendo di te il vero disabile», conclude Radhouan Ben Amara.
Nella foto: una recente manifestazione a Cagliari
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