Esiste una nuova frontiera del turismo: la vacanza in bicicletta. Milioni di persone preferiscono il soggiorno attivo a due ruote e si aprono nuove prospettive turistiche per la Riviera del Corallo. Bene le piste ciclabili in città ma mancano ancora i servizi connessi
ALGHERO - Esiste una nuova frontiera del turismo: la vacanza in bicicletta. Milioni di persone preferiscono il soggiorno attivo coniugando le proprie ferie con lo sport, la vita all'aria aperta e il rispetto dell'ambiente. E la tendenza sta prendendo sempre più piede anche in Italia.
Se negli ultimi anni si notavano solo le famiglie straniere, in particolare tedesche e austriache, spostarsi in bicicletta, ora il cicloturismo è una tendenza che sta contagiando il Belpaese. E' nato anche un portale ufficiale, "Italy Bike Hotels", dove si possono trovare alloggi ad hoc, destinazioni, suggerimenti per una vacanza su due ruote.
Sono una cinquantina, infatti, gli hotel sparsi in tutto il territorio italiano: dal Veneto alla Liguria; dalla Toscana alla Lombardia; dal Piemonte all'Emilia Romagna. All'appello manca il Meridione, attento alla nuova passione dei vacanzieri solo in una regione, la Calabria. La cosa sorprende considerato i paesaggi, il clima e tutto quello che le terre del Sud potrebbero offrire ai bikers. La Sardegna e Alghero non fanno eccezione: nessun Bike Hotels specializzato, nè una promozione attenta verso questo genere di soggiorno.
Alghero potrebbe diventare la meta ideale per gli amanti della bici, la città sta cambiando volto negli ultimi tempi grazie alle piste ciclabili ultimate e di prossima realizzazione. La scorsa settimana l'ultimo appalto per i lavori
El Trò-Fertilia. La giunta Tedde l'aveva promesso: un percorso che abbraccia il territorio algherese da nord a sud e attraversabile tutto su due ruote. Piste che, se abbinate ai percorsi realizzati e realizzabili nel Parco di Porto Conte, potrebbero davvero essere invidiabili. Mancano, tuttavia, i servizi connessi. In primis le rastrelliere per custodirle, alberghi specializzati, attività mirate e itinerari selezionati.
I vantaggi sarebbero tanti: meno macchine e traffico, più parcheggi a disposizione, più salute per tutti e naturalmente un flusso di persone, almeno una parte di quei 60 milioni di bikers che si muovono nel vecchio Continente, in tutte le stagioni. Anche questo è turismo.