Red
15 gennaio 2010
Tagli disabili: Sindacati pronti alla protesta
La Cisl regionale e la Fnp regionale rivendicano il ripristino delle risorse originariamente destinate. Pronti alla protesta i sindacati di categoria. Un errore tagliare i fondi
ALGHERO - Quello che la Cisl sarda temeva e che era stato oggetto di una lettera inviata il mese scorso al Presidente della Giunta si è puntualmente verificato: la Regione decurterà di 1000 euro ogni piano personalizzato di disabilità grave.
E’ evidente che il taglio prospettato dalla Regione penalizza gravemente le famiglie più povere - attaccano i sindacati - non in grado cioè di integrare il progetto con proprie risorse, e gli anziani. Soprattutto questa categoria è sacrificata dalla Regione sull’altare del bilancio. Infatti dei 28.351 piani presentati, 16.984 – ben oltre la metà - sono stati programmati per anziani, per un totale previsto pari a 55.291.385 euro. Tolti 127.200 euro destinati a “ricoveri di respiro” ( non superiori a 30 giorni), la somma restante avrebbe consentito di destinare in media € 3261 a ogni progetto individuale per gli anziani . Il taglio di 1000 euro riduce lo stanziamento medio individuale per gli over 65 a 2261 euro.
«Piove sul bagnato, dunque, per i nonni sardi, già penalizzati in partenza dai criteri per la valutazione e il finanziamento dei piani personalizzati. Le 11.290 persone d’età inferiore a 65 anni che hanno presentato il piano di disabilità grave avranno un finanziamento medio individuale – dopo il taglio deciso dalla Regione per accontentare tutti - pari a circa 6000 euro». Risultato di questa operazione della Regione: un taglio della spesa sociale di oltre 25 milioni di euro.
Il “machete” regionale rischia di rivelarsi anche un errore metodologico - sottolineano i sindacati sardi - perché taglia indiscriminatamente tutti i progetti, senza guardare l’entità del reddito del richiedente. Alcune famiglie hanno la disponibilità finanziaria per compensare con proprie risorse la riduzione di 1000 euro; altri nuclei familiari non hanno questa possibilità.
«Alla decurtazione indiscriminata sarebbe stata preferibile la rimodulazione di tutti i progetti. Ogni progetto, infatti, ha un costo proporzionato a prestazioni e servizi calibrati sui bisogni specifici e individualizzati al massimo della persona non autosufficiente. Decurtare indiscriminatamente di 1000 euro ogni piano personalizzato significa ridimensionare drasticamente ogni piano stesso, col rischio che esso non raggiunga gli obiettivi programmati, quindi rendendolo praticamente inutile».
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