Sergio Ortu
20 ottobre 2004
Beni demaniali di Fertilia, nuovo stop del ministero
Immediata la risposta dell’Assessore Caria: «è assurdo che il Comune di Alghero non possa perfezionare degli edifici statali inutilizzati, ricadenti nel proprio territorio e divenuti fatiscenti per l’abbandono»
Sembra che l’azione amministrativa finalmente decisa e concreta anche sul piano politico da parte del Comune volta alla acquisizione dei beni immobili demaniali situati nel borgata di Fertilia, abbia subito un rallentamento nell’iter procedurale. Uno stop certamente non voluto da parte dell’amministrazione comunale ma piuttosto generato da un improvviso dietrofront del ministero delle Finanze che sembra abbia sollevato questioni legate a una contesa Stato-Regione. Un fatto che non è certamente piaciuto all’assessore comunale al Demanio Angelo Caria che dall’inizio di questa legislatura è impegnato nel tentativo di risolvere l’annosa vertenza degli immobili storici di Fertilia, di proprietà statale, da sempre abbandonati all’incuria e degrado. Il motivo del rigetto della richiesta di acquisizione dei beni demaniali, a uso non abitativo, inoltrata lo scorso anno dal comune pare sia legata al pronunciamento della Corte Costituzionale in merito al ricorso inoltrato dalla Regione Sarda per il trasferimento degli stessi beni alla medesima. Immediata la risposta dell’Assessore Caria che in una lettera inviata all’Agenzia generale del Demanio di Roma scrive: «al di là di ogni considerazione inerente la contesa stato-regione, è assurdo che il Comune di Alghero non possa perfezionare degli edifici statali inutilizzati, ricadenti nel proprio territorio e divenuti fatiscenti per l’abbandono». L’amministrazione comunale fin dal 1980 ha manifestato l’intenzione di acquisire tali immobili al fine di riqualificarli con proprie risorse e di restituirli alla fruizione pubblica. Si tratta in fondo di edifici di pubblica utilità come cineteatro, torri, ex asilo comunale, campo sportivo, palazzo Doria.«Non vedo come la Regione, alla quale abbiamo comunque fatto medesima richiesta -prosegue Caria nella sua lettera- possa ostacolare il trasferimento dei beni al nostro comune. E non credo abbiano nulla da sollevare neanche le associazioni profughi in quanto non stiamo chiedendo edifici ad uso abitativo, ma solo strutture storiche di pubblica utilità da valorizzare e restituire alla comunità». La lettera dell’Assessore Caria al Ministero non si esaurisce infine con il solo risentimento di una situazione burocratica che non si riesce a sbrogliare o che qualcuno ostacola, ma propone un’altra soluzione. «Con la presente si chiede in alternativa all’acquisizione, la concessione trentennale in uso gratuito per pubblica utilità degli immobili. In tal caso l’amministrazione si impegna con propri fondi alla riqualificazione degli stessi attualmente in totale stato di abbandono». Insomma da parte dell’Amministrazione comunale sembra ci sia ampia volontà per restituire lo storico cineteatro, l’ex asilo e gli altri edifici alla comunità, ma ancora tutto ciò non sembra sia sufficiente per il ministero. Che ci voglia un azione clamorosa degli abitanti di Fertilia per smuovere veramente qualcosa?.
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