Red
5 novembre 2009
Gioco d’azzardo, fenomeno in crescita
Per contrastarlo da aprile di quest’anno è attiva una équipe del Serd di Sassari. Video poker, gratta e vinci e poker on line, sono questi i maggiori richiami del giocatore d’azzardo patologico
ALGHERO - Video poker, gratta e vinci e poker on line, sono questi i maggiori richiami del giocatore d’azzardo patologico sassarese che, secondo i dati del Serd di Sassari, ha un’età media di 45 anni ed è in prevalenza maschio, mentre il gioco d’azzardo da parte delle donne è sì presente ma è un fenomeno ancora sotterraneo. Sono soltanto alcuni dei dati scaturiti in questi giorni durante il corso di aggiornamento per gli operatori Serd di Sassari che si è svolto a San Camillo e ha visto la partecipazione anche di operatori del Dipartimento di salute mentale e dei consultori dell'Asl sassarese, oltre che degli operatori dei servizi sociali del Comune di Sassari e dei Serd delle Asl di Olbia e Sanluri.
Il ciclo intensivo di lezioni era tenuto da uno dei massimi esperti nel settore, Rolando De Luca, responsabile dell'équipe terapeutica per ex giocatori d'azzardo e le loro famiglie di Campoformido in provincia di Udine. A lui era riservato il compito di analizzare il fenomeno e consentire agli operatori di approfondire e migliorare le loro competenze nella conduzione dei gruppi e acquisire gli strumenti operativi dei differenti percorsi e processi di gruppo.
Secondo i dati Eurispes, in Italia almeno il 78 percento della popolazione adulta è coinvolta nel gioco d'azzardo e sono circa 30 milioni gli italiani che, quasi ogni giorno, rincorrono la Dea Bendata. Il Gap, gioco d'azzardo patologico, è un disturbo del comportamento che fa parte della categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi e rientra nell'area delle cosiddette "dipendenze senza sostanze". Negli ultimi dieci anni in Italia la sua diffusione è cresciuta notevolmente.
Il giocatore considerato patologico mostra una crescente dipendenza verso il gioco d'azzardo, aumentando la frequenza delle proprie giocate, il tempo passato a giocare, la somma impiegata nel tentativo di recuperare quanto perduto, spendendo ben oltre le proprie possibilità economiche e disinteressandosi dei normali impegni quotidiani, del lavoro e della famiglia per dedicarsi al gioco.
Ben definito, attraverso una serie di momenti tra loro separati, l'iter del programma che l'utente è chiamato ad affrontare al Serd di Sassari, dove da aprile è attiva una équipe multiprofessionale. Si passa da una prima fase di accoglienza, ad una seconda di valutazione, ad una di invio al gruppo terapeutico. Sono previsti gruppi formati mediamente da 12 partecipanti, tra pazienti e familiari, e la formazione di percorsi terapeutici personalizzati per l'utenza.
Al Serd di Sassari sono giunte sino ad ora 26 richieste di aiuto: per un utente si è nella fase della consulenza, uno ha appena avviato la fase del contatta, 8 seguono un percorso di gruppo accompagnati dai loro familiari, 3 sono seguiti in incontri individuali, altri 3 sono invece in trattamento familiare, 2 hanno completato il trattamento. Inoltre per 3 è stato registrato l’abbandono della terapia (1 non è arrivato al gruppo, 1 ha interrotto la fase di valutazione e 1 coppia ha interrotto per la separazione). Infine 5 valutazioni non arrivate al trattamento.
Informazioni sul percorsi da seguire per le terapie contro il gioco d’azzardo patologico possono essere richieste alle sedi del Serd dell’Asl sassarese: a Sassari in via Zanfarino (telefono 079 2062774) in via Monte Grappa n. 82 (079 2061294) a San Camillo (079 2490012); ad Alghero (079 9959614); ad Ozieri (079 7757604).
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