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Red 28 luglio 2009
Associazione dimenticata: "Pensiero Felice"
Lo sfogo della neonata associazione di volontariato, in cerca di un alloggio. «Non disturbiamo dunque i vacanzieri e lasciamo pure che i disabili se ne stiano chiusi dentro le mura domestiche»
Associazione dimenticata:

ALGHERO - L'Associazione onlus "Pensiero felice" si proponeva durante le vacanze scolastiche di aprire un centro estivo a favore dei diversamente abili. Il progetto non prevedeva alcuna spesa in quanto l’assistenza sarebbe stata garantita da volontari, genitori e non, di persone diversamente abili.

Il centro estivo avrebbe rappresentato una esperienza ludico ricreativa offrendo la possibilità di trascorrere un piacevole periodo di vacanza pur rimanendo nella propria città e una alternativa alla possibile solitudine domestica. L’associazione intendeva offrire alle famiglie dei portatori di handicap un valido supporto e una occasione per sperimentare una situazione di vita di gruppo all’insegna di attività diversificate e comunque di tipo ricreativo.

«Purtroppo però - sottolinea a malincuore Ombretta Armani di Pensiero Felice Onlus - quando si parla di disabilità é quasi scontato che ci si scontra con la burocrazia più assurda. Non basta avere la buona volontà di metter su un'associazione di volontari con lo scopo di erogare servizi che nella normalità dovrebbero essere erogati dalle istituzioni perché le porte sono e rimangono chiuse. Si ottengono molte parole di solidarietà e comprensione ma per i fatti concreti bisogna rivolgersi a Sant’Arrangiati».

Il problema principale dell'associazione era rappresentato dalla mancanza di una struttura dove poter gestire il centro estivo. «Già dal mese di maggio si è lavorato assiduamente per recuperare un locale, ma l’amministrazione comunale, pur ben disposta, non sembra avere locali da mettere a disposizione del centro estivo e pare che l’unico locale idoneo sia una struttura comunale posta in via Matteotti angolo via Valverde».

«Tale locale - attaccano dall'associazione - però rimane chiuso da anni perché contiene al suo interno schede elettorali vecchie da mandare al macero. Per poter rimuovere queste schede e quindi avere il locale a disposizione occorre l'autorizzazione della Corte d'Appello ma per avere l'autorizzazione dalla Corte d'Appello è necessaria una richiesta da parte di qualche dirigente che però non sembra disponibile a fare la richiesta e così si finisce col rimbalzare le responsabilità da una parte all'altra entrando in quel vortice della burocrazia tanto conosciuto e tanto temuto da chi si occupa con amore dei disabili.»

«La cosa più dolorosa e offensiva é che in conclusione si preferisce tenere uno stabile chiuso e pieno di scartoffie piuttosto che consegnarlo a chi potrebbe erogare un servizio importante per i disabili e le loro famiglie. Anche le richieste fatte ad alcune scuole di avere a disposizione due aule sono cadute nel vuoto perché sembra che il personale per fare i turni nel pomeriggio abbia diritto agli straordinari e che comunque per ospitare un servizio simile siano necessarie le autorizzazioni dei consigli di circolo che difficilmente si possono convocare nel periodo estivo».

Perché dare spazio a un gruppo di volontari che con tanta buona volontà ha deciso di svolgere un servizio del tutto gratuito a favore dei diversamente abili, ci si chiede dall'associazione di volontariato. «Eppure si finanziano tanti progetti costosi e non sempre utili». Forse il nostro progetto era troppo a buon mercato? «Evidentemente la solidarietà verso le persone meno fortunate non esiste ed è preferibile tenere il personale ausiliario a passare il tempo dentro le scuole senza alunni e senza attività alcuna o mantenere scartoffie da macero dentro locali chiusi piuttosto che garantire un maggior benessere a coloro che nella vita sono stati meno fortunati».

Comunque, fanno sapere i referenti, l’associazione non demorde e, nell’attesa che si sblocchi la situazione della disponibilità del locale, intende procedere alla realizzazione di alcune giornate da trascorrere “Diversamente insieme”, con visite ed escursioni di vario tipo. «Troveremo porte aperte e riusciremo a far capire che la disabilità è un problema sociale e non privato? Per presentare il programma di attività all’aria aperta è convocata una assemblea per venerdì 31 luglio alle ore 19.30 presso la sala conferenze del Polisoccorso in via Liguria. Sono invitati soci, simpatizzanti e volontari».
17:57
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