Antonio Burruni
22 luglio 2009
Calendario venatorio: Ricorso all´Ue
Cinque associazioni ecologiste hanno presentato la documentazione alla competente Commissione Europea ed al Ministero dell’Ambiente
ALGHERO – Ieri, le associazioni ecologiste “Amici della Terra”, “Gruppo d’Intervento Giuridico”, “Legambiente”, “Lega per l’Abolizione della Caccia” e “Wwf”, hanno inoltrato un ricorso alla Commissione europea ed al Ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, contro il “Calendario Venatorio Regionale Sardo 2009-2010”, approvato in sede di “Comitato Faunistico Regionale”, nonostante il voto contrario dei tre rappresentanti ambientalisti.
Il calendario, infatti, non rispetta le prescrizioni del Decreto Ministeriale dell’ottobre 2007, ne le successive modifiche ed integrazioni, emanato per l’attuazione della direttiva della Cee sulla tutela dell’avifauna selvatica e per l’attuazione della direttiva Cee sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, prevede criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione per tutte le “Zps-Zone di protezione speciale” e per le “Zsc-Zone speciali di conservazione”.
Fra questi, l’obbligo per le Regioni e Province Autonome di porre il divieto di caccia nel mese di gennaio (con l’eccezione della caccia da appostamento fisso o temporaneo e in forma vagante per due giornate alla settimana, poste dal calendario venatorio, e della caccia agli ungulati) e della pre-apertura dell’attività venatoria, con eccezione della caccia di selezione agli ungulati. Il termine per l’adozione del provvedimento è abbondantemente scaduto, essendo prescritto entro nove mesi dalla data di emanazione del decreto.
Inoltre, è già in corso la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia, per la carente attuazione nell’ordinamento interno della direttiva Cee. Il decreto assessoriale di giugno, che ha promulgato il calendario venatorio regionale 2009-2010, appare palesemente illegittimo riguardo le trentasette Zps individuate in Sardegna in riferimento al punto del regolamento che prevede la pre-apertura dell’attività venatoria alla Tortora (“Streptopelia turtur”) nei giorni 3 e 6 settembre 2009;
l’articolo che prevede la caccia nelle Zps contenenti zone umide in data antecedente all’1 ottobre di esemplari appartenenti alle specie Codone (“Anas acuta”), Marzaiola (“Anas querquedula”), Mestolone (“Anas clypeata”), Alzavola (“Anas crecca”), Canapiglia (“Anas strepera”), Fischione (“Anas penelope”), Moriglione (“Aythya ferina”), Folaga (“Fulica atra”), Gallinella d’acqua (“Gallinula chloropus”), Porciglione (“Rallus acquaticus”), Beccaccino (“Gallinago gallinago”), Beccaccia (“Scolopax rusticola”), Frullino (“Lymnocryptes minimum”), Pavoncella (“Vanellus vanellus”).
Pertanto, le cinque associazioni ecologiste che hanno presentato il ricorso, hanno chiesto alla Commissione europea di procedere agli accertamenti ai sensi del “Trattato Ce”, per verificare le violazioni della normativa comunitaria ed al Ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, l’adozione delle procedure sostitutive nei confronti della Regione Autonoma della Sardegna per correggere il calendario venatorio regionale sardo ed evitare nuove responsabilità in sede comunitaria.
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