A.B.
21 luglio 2009
Da sabato, Claudio Abate a Su Palatu
Prevista a Villanova Monteleone, l’inaugurazione della mostra del sessantaseienne fotografo romano
VILLANOVA MONTELEONE - Sabato 25 luglio, alle ore 19.30, nelle sale di “Su Palatu”, a Villanova Monteleone, si inaugura “Pesci, ritratti, opere, artisti, formiche, 1968 – 2008”, la mostra fotografica di Claudio Abate. Claudio Abate, nome noto nel panorama della fotografia internazionale, ha trascritto, attraverso la sua macchina fotografica, le rivoluzioni che hanno modificato il volto dell’arte contemporanea. Osservatore attento ma anche sensibile interprete, Abate pone al centro della sua ricerca il complesso tema dell’interpretazione critica del fare artistico.
La mostra si presenta come una passeggiata attraverso alcuni dei momenti più importanti dell’arte internazionale, in compagnia dei volti e delle opere che hanno dominato il mondo culturale negli ultimi quarant’anni: Joseph Beuys, Luigi Ontani, Jannis Kounellis, Bruna Esposito, Cristiano Pintaldi, Enzo Cucchi, Roy Lichtenstein sono solo alcuni dei nomi presenti in mostra, a testimonianza di un’eterogeneità che è poi l’aspetto che maggiormente affascina nella produzione di Claudio Abate.
Alla funzione di “testimone dell’arte”, il fotografo romano affianca una ricerca autonoma; in occasione di questa mostra dal sapore antologico, Claudio Abate presenta il lavoro inedito “Formiche”, un personale contributo alla riflessione sul valore dell’immagine fotografica.
L’inaugurazione sarà preceduta dagli interventi del sindaco di Villanova Monteleone Sebastiano Monti e del responsabile di Su Palatu Sonia Borsato. Sarà presente il fotografo. La mostra potrà essere visitata dal martedì alla domenica, dalle ore 16:30 alle 20:30, con ingresso gratuito. Il catalogo in mostra è curato della “Soter editrice”, mentre l’esposizione è organizzata in collaborazione con il Comune di Villanova Monteleone, il “Sistema turistico” e Soter editrice.
Claudio Abate, sessantaseienne romano, frequenta sin da piccolo il mondo dell’arte e comincia a usare la macchina fotografica molto presto. A sedici anni, collabora con la “Press Service Agency”, mentre, dal 1961 al 1963, lavora come assistente di Eric Lessing (“Magnum Photo”) alla rivista “Life”. La collaborazione con gli artisti è così intensa da diventare “il testimone oculare” del fermento artistico esploso alla fine degli Anni Sessanta e proseguito per tutto il decennio successivo. Dagli Anni Ottanta, il colore entra nella sua produzione.
Molto nota una serie di scatti del 1986 sulle opere di Joseph Beuys confluiti successivamente in un progetto internazionale voluto da Eva Beuys, vedova dell’artista tedesco. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre in Italia ed all’estero. Fra le tante, la personale nel “Padiglione Italia” alla “Biennale di Venezia” del 1993, la retrospettiva all’“Accademia di Francia”, a Villa Medici a Roma del 2001, la mostra al “Museo di Belgrado” nel 2002, la “Biennale di Fotografia” a Mosca del 2004, l’esposizione alla “Maison de la Photographie” di Parigi del 2006, l’antologica curata da Achille Bonito Oliva al “Mart” di Rovereto nel 2007.
Nella foto: Giuseppe Capitano, “Noi italiani moderni”, (2007)
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