L’Associazione Consumatori Operatori Giochi Italia precisa che l’attività di trasmissione di scommesse praticata all’interno del centro di via Lo Frasso 9, ad Alghero, non rivelasse alcun carattere di illegalità ne tantomeno di clandestinità
ALGHERO - L’Associazione Consumatori Operatori Giochi Italia, in merito alla notizia riguardante l’avvenuta
chiusura del centro elaborazione dati ad Alghero, collegato a un noto operatore comunitario di scommesse, riportata da numerosi operatori locali d’informazione, desidera riportare il giusto ordine in una vicenda, «apparsa confusa e liquidata, evidentemente, con fretta e disattenzione».
L’Associazione vuol infatti sottolineare come l’attività di trasmissione di scommesse praticata all’interno del centro di via Lo Frasso 9, ad Alghero, non rivelasse alcun carattere di illegalità ne tantomeno di clandestinità, come invece sostenuto da alcuni organi di stampa. Gli organi di Polizia, infatti, hanno avuto libero accesso al locale, addirittura segnalato esternamente da un’insegna luminosa riportante il logo dell’operatore comunitario cui erano indirizzare le giocate. Inoltre, a differenza di quanto sostenuto, nel centro non si è mai verificata alcuna attività di intermediazione nell’accettazione delle scommesse, attività chiaramente vietata in Italia.
L'Associazione intende evidenziare, ancora una volta, la leggerezza con cui è spesso affrontata la situazione dei centri elaborazione dati diffusi sul territorio. Diverse sentenze comunitarie, oltre che di numerosi Tribunali Amministrativi Regionali, hanno chiaramente stabilito come la licenza amministrativa (art. 88 TULPS) non sia obbligatoria per tali centri. Tanto che questi, dopo i necessari controlli, risultano spesso regolarmente riaperti e funzionanti, causando così soltanto danni di immagini ed economici al gestore.
«Per quanto riguarda infine l’operatore cui il centro risultava collegato - conclude l'Associazione - riteniamo sia corretto ricordare come questo sia in possesso di una regolare licenza rilasciata da uno stato membro dell’Unione Europea. Licenza ostacolata in Italia da un regime monopolistico-oligopolistico delle scommesse messo in atto dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e più volte contestato dalla Corte Europea di Giustizia».