Dopo la bocciatura di tutti i ricorsi di dissequestro da parte del Tribunale del Riesame, fra qualche giorno scadrà l'affidamento della custodia delle abitazioni sigillate e il Pubblico Ministero dovrà decidere se prolungarla o affidare gli immobili alla Guardia Forestale
ALGHERO – La storia di Matteattu e del
maxi-sequestro di 35 lotti abusivi, 213 procedure di sequestri preventivi e 89 avvisi di garanzia, non ha ancora una fine (si dovrà attendere il processo e la sentenza definitiva) ma ha sicuramente un inizio. Anticamente (ma non troppo), l’intera zona di circa 52 ettari di terreno (divisa in 16 mappali) apparteneva ad una sola persona, Mura Dolorosita, che nel 1981 la donava ai suoi sette figli. Un gran bel regalo, che i fratelli Retanda decisero, diversi anni più tardi, a partire dal febbraio del 2004, di frazionare e vendere.
Facendo un passo indietro, esattamente al marzo del 2003, i Retanda hanno affidato al geometra Venanzio Cadoni di procedere ad una rettifica dei confini per una migliore redistribuzione dei lotti dell'imminente frazionamento che alla fine sono diventati 109. Fino a qui tutto legittimo, se non fosse – secondo la tesi del Pubblico Ministero – che già si delineava un progetto di lottizzazione e vendita a scopo edificatorio mediante l’avvio di pratiche edilizie (tante delle quali intestate ai medesimi titolari, Retanda e figli) nonché la configurazione di un sistema di viabilità interna al servizio dei vari appezzamenti.
Trattandosi di zona E, ad uso agricolo, le pratiche inoltrate dal geometra Cadoni prevedevano concessioni edilizie volte alla costruzione di fabbricati rurali strumentali all’attività agricola. Salvo poi ammettere, nelle allegate relazioni agronomiche, che le attività agricole sarebbero ancora dovute sorgere. Le concessioni, poi, verranno rilasciate: alcune agli acquirenti delle singole frazioni di terreno, altre, numerose, ai medesimi venditori, una ventina almeno.
Altra anomalia è l’istruzione di più pratiche concessorie intestate alla stessa persona e il conseguente rilascio, a firma del dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Alghero, in alcuni casi anche nella medesima giornata o a distanza di pochi giorni. Non solo, tra i membri della Commissione edilizia (il cui parere però non ha valore vincolante nell’iter di concessione) alcuni, dopo aver espresso il proprio voto sono successivamente diventati, in qualità di liberi professionisti, progettisti negli stessi lotti.
In questo tour di carte bollate, relazioni e firme - sempre secondo il Pubblico Ministero - molti dei compratori sarebbero stati a conoscenza dei fatti in quanto hanno acquistato i terreni a prezzi ben inferiori al valore di mercato. Su tutte le vicende di Matteatu e delle persone che vi hanno ruotato intorno comunque, sarà competenza dei Giudici valutare se esistano o meno responsabilità penali. Dopo un primo cauto ottimismo però, lo scenario si fa più cupo, tutti i
ricorsi proposti da parte degli attuali proprietari contro i sequestri sono stati rigettati dal Tribunale del Riesame che ha riconosciuto, per quanto di competenza, la probabile sussistenza della lottizzazione in tutte le sue caratteristiche.
E così inizia a serpeggiare la paura tra i molti proprietari delle ville agricole. Fra qualche giorno, infatti, scadrà l'affidamento della custodia delle abitazioni sequestrate (in un primo momento affidate agli stessi proprietari) e il Pubblico Ministero dovrà decidere se prolungarla o affidare gli immobili alla Guardia Forestale. Nell’ultimo caso le case dovranno essere frettolosamente liberate, anche se è già capitato che qualche titolare non residente tornato per le vacanze si sia trovato di fronte l’amara sorpresa dei sigilli.
Come nel caso della coppia di inglesi che, giunti ad Alghero in Ryanair, hanno dovuto prenotare una stanza di albergo perché, nel frattempo, il lotto a Matteattu era stato visitato dagli uomini del Corpo Forestale. L’ultimo interrogativo riguarda il destino delle numerose abitazioni: Qualora sia accertato il reato definitivo di lottizzazione abusiva, la legge prescrive l’acquisizione, obbligatoria e di diritto, dei beni al patrimonio comunale. E quà ci sarà l’inizio di un’altra storia.
Nella foto un immobile nell'agro di Alghero