Martin Schulz, presidente del gruppo PSE all’europarlamento, annuncia le intenzioni del suo partito di ottenere posti importanti nella prossima Commissione
BRUXELLES - Il presidente del gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo, il tedesco Martin Schulz, annuncia che è nelle intenzioni del suo gruppo, premere per ottenere ruoli di rilievo nella prossima compagine di Commissari Europei. Le negoziazioni per la Commissione vanno avanti già da tempo e anche il posto del presidente uscente, il portoghese José Manuel Durão Barroso, è incerto.
La Commissione Europea non è un organo elettivo, la compagine dei Commissari è scelta tra personalità di spicco degli stati membri e rimane in carica per 5 anni. I Commissari quindi non hanno mandato politico anche se in realtà ogni volta che si deve istituire una nuova Commissione, una fitta rete di negoziazioni ha luogo tra le varie correnti della politica europea.
L’attuale composizione del collegio dei Commissari presenta alcune sproporzioni: alcuni partiti come per esempio i liberali democratici dichiarano di avere dalla loro parte nove Commissari su ventisette, anche se statisticamente, visti i risultati delle precedenti elezioni europee del 2004, spetterebbero loro tre o quattro incarichi. Stesso discorso per i social-democratici che secondo questo calcolo sono sottorappresentati (sei Commissari contro sette o otto spettanti). Il PPE tiene i rimanenti dodici posti, anche se matematicamente dovrebbe averne nove o dieci.
In un incontro con i giornalisti a Bruxelles Schulz, conosciuto in Italia per lo scambio di cortesie con Berlusconi ai tempi della presidenza italiana del semestre europeo (“la suggerirò per il ruolo di Kapò!”), ha espresso le sue intenzioni. Ha dichiarato che cercherà di ottenere il Commissario all’Industria, alla Politica Ambientale, alla Cooperazione Internazionale, allo Sviluppo, alla Giustizia, al Commercio e al Mercato Interno.
Al momento i Commissari di influenza socialdemocratica detengono i seguenti incarichi: Industria, Comunicazione, Tasse, Affari Economici, Lavoro e Commercio. Dal momento che il nuovo Parlamento ha meno membri del precedente (736 contro785), Schulz indica che il suo gruppo di 184 europarlamentari ha mantenuto la proporzioni della precedente legislatura 2004-2009 , quando deteneva 215 seggi. E’ quindi logico - secondo Schulz - che una similare proporzione nella distribuzione degli incarichi venga applicata nella costituzione della nuova Commissione.