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Antonio Sini 26 agosto 2004
Tiscali cede le controllate in Norvegia, Austria e Sud Africa
Il programma è quello di arrivare a 250 milioni di euro il totale delle cessioni che Tiscali ha in programma per pagare il bond in scadenza a luglio 2005, si cederanno anche attività in Danimarca, Spagna, Repubblica Ceca
Tiscali cede le controllate in Norvegia, Austria e Sud Africa

Tiscali informa di aver ceduto la propria controllata in Norvegia Tiscali As a Telenor
solutions As del gruppo Telenor Asa. Il controvalore della transazione, si legge in una nota, e´ di 49,9 milioni di corone norvegesi (circa 6 milioni di euro) che saranno corrisposti per cassa. L´operazione e´ un ulteriore passo verso l´attuazione del business plan della societa´ sarda che prevede la focalizzazione delle risorse finanziarie e manageriali nei paesi considerati strategici. La vendita di Tiscali Norvegia, che al 31 luglio aveva circa 18.000 utenti adsl e 27.000 utenti dial-up, segue quelle delle controllate in Austria e Sud Africa.
Continua così il piano delle cessioni della Società di Renato Soru, che punta a lasciare i mercati cosiddetti non strategici. Il programma è quello di arrivare a 250 milioni di euro nel totale delle cessioni che Tiscali ha in programma per pagare il bond in scadenza a luglio 2005. Cessioni che, secondo quanto affermato dal direttore finanziario della società, Massimo Cristofori, “non sono un´alternativa all´aumento di capitale”.
Tiscali come ha già annunciato da tempo, cederà assetti non strategici in Svizzera, Svezia ( per Norvegia, Sudafrica e Austria si è già è già provveduto), con un ricavo di circa 100 milioni di euro. Ruud Huisman, Amministratore delegato della società, ha aggiunto che "sono interessate dalle cessioni anche le attività in Danimarca, Spagna, Repubblica Ceca e ", necessarie per arrivare a 250 milioni di euro. "Ci concentreremo - ha affermato Ruud Huisman a un quotidiano finaziario- sui nostri cinque mercati più importanti: Italia, Regno Unito, Francia, Benelux e Germania. Tiscali scommette sulla propria indipendenza: non abbiamo bisogno di un compratore". Gli fa eco Cristofori: "Le dismissioni non sono in alternativa all´aumento di capitale. Abbiamo preso atto che la situazione del mercato è critica, le cessioni ci mettono in una posizione indipendente".
La società stima per il 2004 un fatturato di 1,2 miliardi di euro, in crescita del 30% rispetto all´anno precedente, un margine operativo lordo del 10%, 1,7 milioni di utenti Adsl e investimenti pari al 10% del fatturato. Confermata dal Consiglio di Amministrazione la previsione di un flusso di cassa positivo a partire dall´ultimo trimestre 2004 e un risultato netto positivo dal 2005. Tiscali rassicura così i mercati finanziari, e mette a tacere le voci che davano in crisi la società fondata da Renato Soru, “attaccata” in maniera aggressiva e speculativa in Borsa, quasi a far pagar pegno al nuovo Governatore della Sardegna.

Nela foto: l’Amministratore Delegato di Tiscali, Ruud Huismann



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