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Gavino Balata 2 luglio 2009
Semestre europeo, la presidenza agli Svedesi
Dopo sei mesi movimentati, la Repubblica Ceca cede il testimone alla Svezia del Primo Ministro Fredrik Reinfeldt
Semestre europeo, la presidenza agli Svedesi

BRUXELLES - Se non fosse per il lavoro del nostro corregionale Antonello Zappadu, forse la maggior parte di noi Italiani non avrebbe mai conosciuto Mirek Topolánek, il primo ministro Ceco immortalato in deshabillé, mentre era ospite a villa Certosa. In realtà il signor Topolanek negli ultimi tempi, è stato il presidente di turno del Consiglio Europeo sino al mese di maggio. I suoi ultimi mesi di mandato sono stati faticosi a causa della caduta del suo governo in patria a seguito di un voto di sfiducia, con conseguenti dimissioni da entrambi gli incarichi, nazionale e europeo.

A Bruxelles si ricorderanno per un po’ di questo semestre movimentato, caratterizzato dall’instabilità in patria del governo Ceco, da un presidente attivamente impegnato nell’affondare la strategia di Lisbona e a proferire dichiarazioni avventate, e da numerosi episodi eccentrici. Ne citiamo solamente uno: In gennaio, tra grandi cerimonie d’inaugurazione del semestre affidato a un paese che da poco è “Europeo” (nel senso che è recentemente entrato a far parte di quella che ora è l’Europa dei 27), i seriosi dignitari Cechi tolsero il velo a una enorme scultura moderna, alta diversi metri e pesante circa otto tonnellate dal titolo “Entropa”, installata dall’artista contemporaneo David Černý all’ingresso del palazzo del Consiglio (altri particolari qui).

L’opera raffigurava un’Europa sarcasticamente scomposta, con tutti i paesi rappresentati in maniera allegorica e messi in posizioni differenti da quelle naturali (la Francia a fianco alla Svezia, l’Irlanda nel mediterraneo e via dicendo). Alcune idee erano effettivamente divertenti, come ad esempio la Finlandia racchiusa in un’enorme scatola dell’Ikea, la Francia perennemente in sciopero, il Lussemburgo minuscolo, tutto d’oro e con un cartellino ”Vendesi” seguito da una cifra con molti zeri. L’Italia è rappresentata come un enorme campo di calcio i cui giocatori sono intenti a far l’amore con il pallone (la scultura è animata).

Altre sono state giudicate di cattivo gusto o addirittura offensive, dando luogo a proteste anche ufficiali e minacciando la sopravvivenza dell’opera stessa che ha rischiato di essere smontata e immagazzinata. I Polacchi non hanno visto di buon grado la loro terra raffigurata come un campo di patate sul quale un gruppo di prelati cattolici erge una bandiera omosessuale imitando la famosa scultura dei Marines americani a Iwo Jima. I Bulgari hanno vibratamente protestato per la raffigurazione del loro paese come un wc alla turca (ottenendo la copertura del pezzo incriminato con un drappo nero). Per non parlare della Germania, raffigurata come una rete di autostrade a forma di svastica, o della Grecia, completamente in fiamme a causa dei terribili incendi estivi.

Gaffes a parte, gli analisti parlano di un semestre ben organizzato dal punto di vista pratico ma molto caotico per quanto riguarda la politica. In effetti, il semestre Ceco ha visto una gestione piuttosto buona di situazioni complesse come la crisi del gas tra Russia e Ucraina, l’inasprirsi del conflitto israelo-palestinese e la crisi economica globale. I detrattori, primi tra tutti i Francesi (che hanno preceduto i Cechi nella presidenza del semestre europeo), hanno parlato di scarsa incidenza della diplomazia Ceca e d’inefficienze. Un fatto interessante riguarda le critiche che sembrano essere rivolte solo a Topolánek; Sarkozy si è pubblicamente congratulato con il suo sostituto Jan Fischer per il lavoro svolto nell’ultimo mese di mandato. Gli altri paesi, si allineano su un parere equilibrato, specialmente la Polonia e la Slovacchia che plaudono ai risultati ottenuti nel campo degli accordi energetici e dei trasporti per i paesi dell’Est.

Il nuovo presidente è lo svedese Fredrik Reinfeldt, giovane (compirà 44 anni in agosto), economista, capo di una coalizione di centro destra. Stimato in patria, è primo ministro dall’ottobre 2006. Reinfeldt è considerato una persona equilibrata e calma e, a differenza del suo predecessore, l’irascibile Bo Lundgren, ha dato prova di un ottimo controllo di sé. Il motto della presidenza Svedese sarà “Affrontare le sfide”, e di sfide se ne profilano molte all’orizzonte. A partire dalla crisi economica che ancora non è sotto controllo, fino alla conclusione della strategia di Lisbona con la ratifica del Trattato, e al nuovo accordo climatico che si stilerà a Copenhagen e che sostituirà il Protocollo di Kyoto.

Nella foto dell’autore la scultura incriminata




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