A.B.
18 giugno 2009
Filippelli: Scatti di routine a Maria Pia
La mostra, ospitata dalla rinnovata Villa Maria Pia, è curata da Daniela Cotimbo e impreziosita dal concerto di Franca Masu. Inaugurazione sabato 27 giugno alle ore 19.30
ALGHERO - Gli spazi di Villa Maria Pia, ex bagno penale e colonia agricola del Diciannovesimo Secolo, sabato 27 giugno, alle ore 19.30, ospiteranno l’inaugurazione della personale di Roberta Filippelli intitolata “Scatti di routine”. La mostra è curata da Daniela Cotimbo, ed è previsto alle 21.30 un concerto di Franca Masu, “unicas” le più belle canzoni d’autore in viaggio nel tempo, accompagnata al pianoforte da Mariano Tedde, alla tromba da Giovanni Sanna Passino, al contrabbasso da Salvatore Maltana e da Massimo Russino alla batteria.
Il vernissage d’inaugurazione sarà allestito dalla “Cantina Leda d’Ittiri”, mentre l’organizzazione e gli allestimenti saranno curati da Guido Beltrami. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, festivi inclusi, dal 27 giugno al 30 settembre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 22.
L’anima della personale di Roberta Filippelli è spiegata dalla curatrice Daniela Cotimbo. «Ognuno di noi vive parallelamente una dimensione pubblica fatta di socialità, di scambio, di “mostrarsi” ed una più intima fatta di azioni comuni che si avvicendano, giorno dopo giorno, senza che vi prestiamo troppa attenzione. Ma cosa succede quando questi due ambiti del vissuto si sovrappongono? In che modo questi contraddistinguono la specificità di ciascuno? Su questi quesiti verte la ricerca di Roberta Filippelli, da sempre incuriosita da quelle caratteristiche che delineano l’universo recondito del quotidiano nell’intento di rilevare una mappatura identitaria dell’individuo, intravedendone disagi, manie e contraddizioni. Per l’occasione, l’artista sceglie di “svelare” gli aspetti del “vivere” della cantante Franca Masu, personaggio fortemente carismatico, interprete della cultura musicale mediterranea. La donna, nello specifico, non viene mostrata nel contesto culturale che le appartiene ma inserita in una dimensione esplicitamente ordinaria, intenta a svolgere le attività più comuni. In questo frangente, svela i meccanismi dell’apparire ma conserva tutta la sua carica individuale. Diventa, nelle opere di Roberta, il simulacro dell’esperienza sociale rivisitata con un gusto giocoso e volutamente “camp”. Si viene così a caratterizzare un’estetica del vissuto in cui la donna ripercorre le prospettive della quotidianità con maggiore vigore e rinnovato interesse. L’obiettivo di Roberta Filippelli non circoscrive ma “apre” il campo alla scoperta, non un mezzo meramente fotografico, ma la documentazione di un sentire condiviso a cui l’artista dona una spiccata sensibilità attraverso un cromatismo esasperato e scorci audaci. Scatti vivaci, coloratissimi, i cui elementi sono quelli di un immaginario consolidato, un rituale intimo e ricorrente di cui si sono tralasciate le peculiarità. E’ in questo preponderante esibirsi, che esse diventano spunto per un nuovo approccio all’esperienza».
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