Antonio Burruni
16 giugno 2009
Calcio a 5: Alguer innocente
Il presidente Bitti è stato assolto dall’accusa di falsità materiale commesso da privato in atti pubblici, per fatti risalenti al 2004
ALGHERO - «Assolto, perché il fatto non sussiste». Questa la sentenza che sancisce la conclusione del processo contro l’Alguer Calcio a 5 ed il suo patron Bitti.
Come si ricorderà, tutto ebbe inizio nel 2004, con una richiesta all’ambasciata colombiana per velocizzare l’iter burocratico relativo agli acquisti ed alla conseguente regolare posizione sul territorio italiano di Alexander Hernandez Duque e Luis Armando Salcedo Rodriguez, da parte della società algherese.
La stranezza della situazione rilevata dalla legge sportiva riguardava il fatto che il documento presentato, riportava la firma in calce di Franco Carraro, segnalato come presidente del “Coni-Comitato Olimpico Nazionale Italiano”, mentre, in quel periodo, era invece presidente della “Figc-Federazione Italiana Giuoco Calcio”. Per questo, il presidente Bitti venne accusato di «falsità materiale commesso da privato in atti pubblici».
Ma Carraro non si è mai presentato a neanche un’udienza, decidendo infine di rimettere la querela. A questo punto, il Giudice Monocratico Maria Antonietta Crobu ha cercato una soluzione tra la richiesta del Pubblico Ministero Andrea Giganti, che propendeva per il «falso innocuo» e l’avvocato difensore Antonio Mereu, che sottolineava come, «visto che Carraro non aveva disconosciuto formalmente la propria firma, non c’era la prova del falso» e questo faceva cadere, di fatto, l’intero castello accusatorio. Al termine dell’udienza, è quindi arrivata l’assoluzione del presidente algherese perché «il fatto non sussiste».
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