A.C.
16 agosto 2004
Sardegna terra di conquista per le speculazioni costiere
La fotografia dell´illegalità scattata in Sardegna dal dossier Mare Monstrum, effettuato da Goletta Verde e rilanciato oggi in occasione dell´arrivo del natante ambientalista nella acque sarde, non è certo delle più confortanti, la Sardegna sale infatti, dal sesto al quinto posto nella classifica nazionale del mare illegale
«1.309 le infrazioni accertate su mare e coste, con un incremento di circa il 36% rispetto al dato 2002; 587 le persone denunciate o arrestate; più che raddoppiati, sempre rispetto al dato 2002, i sequestri complessivamente effettuati, e crescono anche le infrazioni per chilometro di costa. Preoccupante la situazione dell´abusivismo edilizio sul demanio».
Questo è il quadro che risulta da un esame del dossier Mare Monstrum di Legambiente, effettuato da Goletta Verde e rilanciato oggi, attraverso una nota stampa, in occasione dell´arrivo del natante ambientalista nella acque sarde. Goletta Verde è la campagna di Legambiente che, con il contributo di Vodafone Italia, ogni estate da diciotto anni informa in tempo reale chi vive nelle località di mare e chi ci va in vacanza sulla qualità delle acque di balneazione.
«La fotografia dell´illegalità scattata in Sardegna dal dossier Mare Monstrum non è certo delle più confortanti -commenta nella nota Alberto Fiorillo, portavoce di Goletta Verde- la Sardegna sale infatti, dal sesto al quinto posto nella classifica nazionale del mare illegale. Tra i numeri che colpiscono oltre l´aumento, circa il 36% in più rispetto al 2002, delle infrazioni accertate (1.309 quest´anno), che comprendono reati che vanno dalla pesca di frodo a violazioni del codice di navigazione passando per depuratori e scarichi fognari non a norma fino all´abusivismo edilizio, c´è anche il crescente numero delle persone denunciate o arrestate (587), dei sequestri effettuati (1.857) e delle infrazioni per chilometro di costa (passate da 0,56 nel 2002, a 0,76). I dati più preoccupanti sono quelli legati al fenomeno dell´abusivismo edilizio. Questo infatti il settore che più sottolinea l´urgenza di cambiare rotta e di reimpostare completamente le politiche di sviluppo costiero. Crescono infatti, rispetto al 2002, di circa il 22% le infrazioni edilizie accertate sul demanio (315 quest´anno), le persone denunciate o arrestate (432) e addirittura raddoppiano quasi i sequestri effettuati (92 contro i 48 del 2002). Questi i numeri che ci lascia il dossier Mare Monstrum di Legambiente - continua nella nota il portavoce di Goletta Verde -. Questa la situazione complessiva di una regione, la Sardegna, che rischia di non riuscire più a gestire e a tutelare le sue acque e, soprattutto le sue coste. Per questo Legambiente continua a sollecitare un serio e deciso cambio di rotta attraverso scelte politiche che vadano verso uno sviluppo realmente sostenibile che tuteli l´ambiente marino e costiero e che punti sul turismo di qualità seguendo magari il modello delle aree protette. Per questo ci sentiamo di plaudire, - ha concluso Alberto Fiorillo - con la dovuta cautela, alla direttiva della nuova giunta regionale di sospendere e riesaminare tutte le richieste di rilascio di licenze edilizie, compresi i cantieri già aperti, sul demanio. Speriamo che la rotta resti questa e segni un reale cambiamento nell´approccio alle politiche di sviluppo edilizio e turistico in Sardegna».
Due le Bandiere Nere, assegnate in base ai dati di Mare Monstrum. Il vessillo meno ambito d´Italia che ogni anno viene consegnato da Goletta Verde ai "nuovi pirati del mare": amministrazioni, politici, imprenditori, società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni all´ambiente marino e costiero. Ecco i due casi sardi: Alla Finedim Italia S.p.a., società controllata dal gruppo Fininvest per il progetto Costa Turchese, un vero e proprio scempio ambientale per oltre mezzo milione di metri cubi su un´area di 450 ettari nel Comune di Olbia, fra Capo Ceraso e la foce del fiume Padrongianus;
Al Ministro della Difesa on. Antonio Martino, per l´autorizzazione dei lavori di ampliamento della base Usa a Santo Stefano/La Maddalena, ignorando il pronunciamento del Consiglio regionale della Sardegna che aveva espresso parere contrario.
«Il quadro che esce fuori dai dati del dossier Mare Monstrum - ha aggiunto Vincenzo Tiana, presidente Legambiente Sardegna - ci fa capire quanto ancora ci sia da fare per far si che il nostro territorio non finisca nelle mani di speculatori senza scrupoli che lo svuoterebbero di tutte le peculiarità che contraddistinguono la Sardegna in Italia e nel Mondo. Purtroppo il dato sull´abusivismo edilizio, che poi è quasi esclusivamente concentrato sul demanio costiero, rende l´idea di quale sia la situazione odierna. Sono molti in Sardegna gli esempi eclatanti, che Legambiente continua a denunciare, di mala gestione delle coste che viene da lontano, che spesso comprende anche indirizzi, scelte ed interessi del Governo nazionale, come dimostrano le due Bandiere Nere assegnate da Goletta Verde. Altri casi che meritano di essere segnalati oggi sono quelli delle villette abusive di Piscina Rey a Muravera (Ca) e della lottizzazione del Lido dei Coralli in località Stazzareddu (Ss). Il primo è un complesso immobiliare di villette a schiera per migliaia di metri cubi costruito in un´area ad uso civico lungo la costa di Muravera, il bello è che anche dopo sette pronunce giurisdizionali non è stato ancora demolito nulla. Nel secondo caso - continua Tiana - ci troviamo di fronte ad una delle più incredibili operazioni di lottizzazione che si possa immaginare. In piena area SIC del Monte Russu, nel comune di Aglientu, la Società Lido dei Coralli srl, senza legge e senza scrupoli, approfitta del momentaneo vuoto di vincoli di tutela causato del decadimento dei Piani Territoriali Paesistici, dopo i ricorsi al TAR delle associazioni ambientaliste, per realizzare la lottizzazione contrastata da anni e permettere quindi la realizzazione di un gigantesco villaggio turistico. Questo è proprio ciò di cui la Sardegna non ha bisogno e contro cui Legambiente deve lottare. Accogliamo perciò - ha concluso nella nota Vincenzo Tiana - con cauto ottimismo il recente provvedimento della nuova Giunta regionale, augurandoci che sia il primo vero passo verso un cambio di indirizzo della gestione del nostro territorio. Saremo comunque sempre criticamente vigili e attenti».
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