Stefano Campus, Cici Peis Dirigenti Democratici di Sinistra Sinistra Federalista Sarda
4 agosto 2004
Campeggi abusivi a Porto Conte, l´Amministrazione deve fare chiarezza
Perché l’Amministrazione non procede alla adozione degli strumenti urbanistici (Piano del parco di Porto Conte, Piano Urbanistico Comunale) necessari per sancire la tutela di tale area
Da circa due lustri quasi tutte le Amministrazioni comunali succedutesi, hanno cercato di porre fine allo stato di degrado costituito dai campeggi abusivi esistenti nella baia di Porto Conte.
Ad oggi tutti gli atti sono risultati inefficaci non solo per le “coperture” politiche di cui hanno goduto i proprietari delle aree, ma anche per il “pretesto” giuridico rappresentato dal regolamento di polizia urbana ancora in vigore (art.114) che, nel vietare ogni tipo di baraccamento lungo il litorale di Alghero, fa salvi gli insediamenti sui suoli di proprietà dei campeggiatori.
Dietro la solita “pressione dei pochi”, l’ennesimo Commissario prefettizio arrivato ad Alghero, con proprio atto n° 349 del 20 aprile del 1983 introduceva una modifica al regolamento esistente dal 1937 dando la possibilità nei terreni situati lungo tutta la costa di proprietà dei campeggiatori di insediare tende, roulottes e mezzi e strutture consimili, anche se realizzate in sottozona di tutela H3, come nel caso di Porto Conte!.
Pertanto ogni ordinanza sindacale successiva a tale atto finalizzata allo sgombero dei campeggi abusivi è risultata inutile, poiché i proprietari in sede di ricorso amministrativo si sono appellati al suddetto regolamento; pertanto il paradosso è che la regolamentazione comunale non solo consente ma “tutela” i campeggi in queste aree!!!
Durante la precedente Amministrazione è stato proposto un atto deliberativo, mai approdato in Consiglio Comunale, che prevedeva la modifica del regolamento di polizia urbana con l’assoluto divieto di ogni forma di insediamento di tende, roulottes e mezzi e strutture consimili non solo sui suoli pubblici ma anche su quelli privati.
In verità anche tale soluzione risulterebbe marginale e non risolverebbe il problema in maniera compiuta, pertanto si rende necessaria una regolamentazione di tutta la fascia costiera compreso l’utilizzo e la gestione degli arenili.
Ci chiediamo per quali motivi si interviene sempre durante la stagione estiva con provvedimenti che rivestono più il carattere punitivo e che non risolvono in modo risolutivo il problema? Perché l’Amministrazione in carica non procede oltre che alla modifica del regolamento di polizia urbana alla adozione degli strumenti urbanistici (Piano del parco di Porto Conte, Piano Urbanistico Comunale) necessari per sancire la tutela di tale area e dare, quindi, regole certe per tutti, alla collettività, ai proprietari delle aree ed ai potenziali acquirenti che vengono “abbagliati” dall’effetto moltiplicatore del loro capitale costituito da una piccola porzione di terreno? A chi giova tale situazione di incertezza amministrativa?
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