Come la maggior parte degli eseguibili scritti dagli hacher di mezzo mondo anche quest’ultimo virus, alla pari di “Sasser” e “Blaster”, sfrutta una falla di Microsoft, precisamente quella presente nei server che utilizzano il software ISS. Colpiti i server il virus si insinua nei computer degli utenti attraverso Internet Explorer, installando un “troian”. I siti “infetti” sono il veicolo principale di infezione e, secondo Symantec, una delle principali softwarehouse per la sicurezza informatica, chi ne viene colpito non si accorge che mentre visualizza una pagina web il virus inserisce una “spia” in grado di copiare numeri di carta di credito e password, inviandole ad un server russo. Per ora non sono stati realizzati programmi in grado di eliminare il problema, perciò non resta che affidarsi alla buona sorte.