«È come se ognuno di noi ogni qual volta si dovesse spostare da casa, fosse ritenuto colpevole e delinquente a causa di reati commessi dai suoi conterranei»
ALGHERO - «E’ incredibile leggere le parole del circolo cittadino di Alleanza Nazionale riguardo “gli zingari”». «I finiani algheresi hanno evidentemente delle difficoltà ad accettare che in Italia, dal momento della creazione della Repubblica, la responsabilità penale è individuale. Qualcuno evidentemente doveva ancora aggiornarli su questo passo avanti rispetto al ventennio». Dunque “gli zingari” non sono un soggetto che compie reati. Duro comunicato della federazione Giovani Comunisti Italiani di Alghero riguardo al presunto "problema-nomadi", sollevato dal circolo algherese di
Alleanza Nazionale.
An chiede pugno duro contro i nomadi, ma «i reati li compiono le persone - precisano dalla Fgci - con un nome e un cognome e un dovere rispetto alla legge. Forse questo è sfuggito al circolo di An, che riesce a fare anche un ambo di gaffe, quando si lascia andare all’epiteto doppiamente infelice di “delinquenti”».
«Doppiamente infelice per due motivi: primo perché, per quanto i destrorsi se ne dolgano, le teorie lombrosiane sono state fortunatamente superate, e non esistono “delinquenti” e “non delinquenti”, e qualcuno dovrebbe informarli anche su questo, sul fatto che affibbiare una nomea di delinquente così sommariamente con nonchalance è una pratica simile ai tentativi, cari proprio al Lombroso, di stabilire la bontà o la malvagità delle persone in base ai tratti psicosomatici. Il reato, inoltre, è considerato un’azione puntuale, secondo le leggi in vigore si sconta la pena assegnata nei modi e tempi stabiliti. Ma scontata la pena, si è persone normali, come tutte le altre, con stessi doveri e diritti. Non si è “delinquenti”».
«La parola delinquente è ancora più infelice perché rivolta genericamente e indistintamente a un gruppo di persone accomunate dal paese di provenienza: sono dunque delinquenti quelli che vivono nel campo rom di Fertilia? Appurato che “delinquente” è una parola pesante, soprattutto se rilasciata alla stampa e ancora di più se pronunciata da un partito politico, senza voler scendere nei dettagli, sarebbero fin troppo facile ricordare eventi storici in cui gli uomini hanno prodotto vere e proprie sciagure, proprio con la condanna di gruppi di persone accomunate da una stessa provenienza, una stessa lingua, o una stessa religione o tratti somatici», precisano dalla Fgci.
«Certo a nessuno piace essere derubato, ma, pur non volendo parlare di “razzismo”, a leggere l’intervento di AN sembra di sentire gli stessi discorsi che venivano fatti nei confronti dei sardi in toscana nel periodo dell’anonima. È come se ognuno di noi ogni qual volta si dovesse spostare da casa, fosse ritenuto colpevole e delinquente a causa di reati commessi dai suoi conterranei. Sempre senza voler parlare di “razzismo”, ovviamente».