Red
17 ottobre 2008
Popolo Rom: Convegno ad Alghero
Presso l´Ex-orfanotrofio in via Principe Umberto. Appuntamento lunedì 20 ottobre dalle ore 9
ALGHERO - La Facoltà di Architettura, nel quadro delle sue attività didattiche, organizza per lunedì 20 ottobre, a partire dalle ore 9, presso l’aula informatica al Piano terra dell’ex-Orfanotrofio un seminario, aperto a tutti, sul tema "Le famiglie del popolo Rom e le città". Il Seminario si svolge all’interno del Blocco didattico “Piano e progetto” del terzo anno di Pianificazione, dedicato ai nuovi modi dell’abitare. Parteciperanno Corrado Marcetti e Massimo Colombo della Fondazione Michelacci e Giovanni Oliva.
Le città cambiano, i luoghi cambiano non solo perché così vuole il mercato, non sempre perché così hanno scelto gli amministratori, non tanto così come hanno previsto i pianificatori ma anche perché conflittualmente mutano presenze, bisogni, desideri, comportamenti dei soggetti che ci vivono. Nuove e differenti esigenze, in particolare attorno al tema dell’abitare, emergono dalla moltitudine degli individui che compongono la nostra società e da una caratterizzazione dei nuclei familiari, demografica e culturale, in rapido cambiamento.
Dal punto di vista del mestiere dei tecnici dell’organizzazione delle strutture che servono agli uomini per vivere in un determinato territorio (architetti, urbanisti, pianificatori), questi mutamenti vanno compresi con gli strumenti dell’analisi e affrontati con metodologie di progettazione, alle varie scale, sempre più avvedute. Le nuove presenze sono occasione per riflettere su differenze e “luoghi comuni”. Coppie giovani, anziani soli, comunità d’elezione e di recupero, malati (soprattutto quelli terminali con lungo-degenza), emigrati (soli o con le loro comunità), nuovi arrivi (bimbi e …), pongono alla nostra attenzione temi di piano e di progetto che non possiamo ignorare.
Vivere la città vuol dire abitarla e in primo luogo l'abitare è legato all'abitazione, quindi servono molti e diversi tipi di abitazioni, vivere nella città vuol però anche dire spazi pubblici e servizi, vuol dire mobilità e infrastrutture: anche gli spazi pubblici e i servizi, anche la mobilità e le infrastrutture sono legati ai modi di abitare e anche essi devono essere molti e diversi. Vivere le città significa apprezzare e gestire le diversità, favorire l’incontro tra diversi.
Le famiglie del popolo rom che vivono nelle nostre città rappresentano in particolare un caso emblematico di diversità che è stato per tanti anni trascurato, volutamente ignorato, perché spesso considerato intrattabile. È una realtà che esprime una esigenza abitativa e modalità spontanee di risposta che potrebbero ispirare esperienze di piano, di progetto, di cantiere.
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